Schiaffi e pugni a bimbo autistico: maestra sospesa

Come spesso avviene in questi casi, ad insospettirsi erano stati i genitori perché il figlio, autistico, portava sempre più spesso le mani alle orecchie senza un motivo ben preciso. A quel punto il padre del bambino, 7 anni, ha avvertito le forze dell’ordine che hanno cominciato ad indagare sull’insegnante di sostegno del piccolo. E, alla fine, hanno scoperto una verità brutale: il problema era proprio a scuola, la maestra picchiava il bimbo autistico. Ripetutamente, sistematicamente. Pugni e schiaffi e altre violenze. La donna, ha reso noto la procura, teneva “comportamenti aggressivi e prevaricatori nei confronti dell’alunno, interloquendo con lui con un tono aggressivo e minaccioso”.

L’episodio, come spiegano i media locali, si è verificato all’istituto comprensivo “Brogna” di Polistena, in provincia di Reggio Calabria. L’insegnante, che, in attesa del processo penale è stata sospesa dall’incarico per un anno, è stata inchiodata dalle telecamere piazzate dagli inquirenti. La procura ha messo tutto nero su bianco cercando di sintetizzare così il contenuto delle intercettazioni ambientali: “L’insegnante, attraverso continue, perduranti e reiterate vessazioni di ordine psicologico e fisico, consistite in ripetute imprecazioni, rimproveri, minacce e vere e proprie violenze fisiche e psichiche ripetutamente poste in essere, maltrattava il bambino, con l’unica intenzione criminosa di ledere l’integrità psicologica, morale e fisica dell’alunno, al punto tale da indurlo ad un persistente stato di soggezione, paura e disagio psico-fisico e tale da cagionargli sofferenze ed umiliazioni, rendendogli particolarmente dolorosa e quasi del tutto impossibile la frequentazione della scuola”.

Le riprese video “hanno dimostrato in maniera inconfutabile” come in più occasioni l’insegnante di sostegno sia ricorsa ad atti di violenza nei confronti dell’alunno. Dal canto suo, “il bambino reagiva chiudendosi in se stesso, isolandosi ed assumendo un atteggiamento quasi di difesa, portandosi frequentemente le mani alle orecchie”. Già. Le mani alle orecchie, il gesto che ha insospettito il padre. Povero piccolo.

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