La figlia morirà ma lei non abortisce per donare gli organi

A 20 settimane di gravidanza ha scoperto che sua figlia non sopravviverà al parto. Eppure ha deciso di portare ugualmente avanti la gravidanza allo scopo di donare gli organi. E’ una scelta difficile, coraggiosa e nobile quella fatta da Hayley Martin, una 30enne britannica di Hull: assieme al marito ha deciso un grande gesto di altruismo: salvare piccole vite con gli organi espiantati dalla loro neonata.

La piccola, che si chiamerà Ava-Joy, sopravviverà giusto qualche minuto fuori dal ventre materno: la sua sorte è segnata a causa di una gravissima malformazione genetica denominata agenzia renale bilaterale. Per questo i medici avevano consigliato l’aborto alla donna, (già madre di tre bambini di 7, 5 e 2 anni), anche per non subire il trauma della morte alla nascita. Eppure Hayley e il marito hanno scelto la strada più difficile con questa motivazione: “Sarà un bellissimo regalo per tutti coloro che soffrono e aspettano solo di ricevere un trapianto”.

Ed ancora: “Non è stato facile prendere questa decisione, anzi è stato straziante. Quando vedo le altre donne incinta felici mi sento male”. E’ una tortura quotidiana: “Ho tutti i sintomi di una gravidanza sana e posso sentire Ava dentro di me ma so che non potrò portarla fino alla fine. Anche vedere i bambini al supermercato può provocarmi una crisi di pianto”. 

Tuttavia la donna ha una tempra forte, basti pensare che assieme al marito ha preso la decisione di portare avanti la gravidanza poche ore dopo aver saputo dell’esito infausto dell’esame della piccola Ava-Joy. Il giorno stesso che le è stato comunicato che sua figlia non vivrà si è messa in contatto con associazioni ed enti che si occupano di donazione e trapianto di organi: “La consapevolezza che verranno salvati altri bambini grazie a nostra figlia ci rende felici e ci fa affrontare questa tragedia con un dolore più contenuto – spiega la madre ai media britannici -. Una parte di lei continuerà a vivere”. Il parto, indotto, dovrebbe avvenire durante la settimana di Natale: “Sarà il suo regalo di Natale per i bambini meno fortunati”.

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