E dire che è una donna non esattamente sconosciuta. Le sue iniziative solidali proprio in nome del figlio morto le hanno dato una certa notorietà e, in teoria, chi di dovere avrebbe dovuto sapere della tragedia familiare che l’ha colpita 8 anni fa: la perdita, appunto, del bambino a causa di una malattia. Invece l’ufficio vaccinazioni di Fano (in provincia di Pesaro Urbano) nei giorni scorsi ha fatto recapitare una lettera di sollecito a Giorgia Marcelli per regolarizzare le vaccinazioni del figlio Alessandro Carboni, con obbligo di mettersi in regola entro il 17 gennaio 2018. Altrimenti sarebbero scattate le sanzioni previste dalla cosiddetta “legge Lorenzin”.
Una gaffe clamorosa, un incidente che ha rinnovato il dolore della donna la quale ha denunciato l’episodio su Facebook: “E’ una vergogna, quello che è capitato a me potrebbe accadere a chiunque: aggiornate i dati per evitare queste gaffe tremende”. La signora Giorgia, che per ricordare il bambino nel 2009 ha fondato l’associazione “Il piccolo grande Alessandro”, ha anche tentato di segnalare l’errore all’Asl ma è stato impossibile perché nelle due ore settimanali disponibili per le chiamate, il telefono risulta occupato. Poi ha desistito e ha denunciato tutto pubblicamente.
E, come sempre avviene, la gogna mediatica ha dato i suoi frutti. Il medico responsabile del servizio ha immediatamente scritto un post su Facebook: “Sono rammaricato e addolorato, non era mai capitato un così grave e triste errore. Chiedo ancora scusa per quanto accaduto”. Ma che cosa è successo? Il dipartimento di prevenzione, come riferito di media locali, parla di “un errore dovuto al sistema informatico con il quale, però, l’ufficio vaccini non interagisce”.
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