Arianna, danneggiata dall’anti-polio. La mamma: “E la mia prima figlia è super vaccinata”

“Prima di avere Arianna, non ho mai messo in dubbio l’utilità e l’innocuità dei vaccini. Mai, neanche per un momento”. Marina Calderoni, 56 anni, ravennate, è rimasta parecchio “destabilizzata” dalla legge Lorenzin sull’obbligatorietà dei vaccini. La mente è tornata infatti ai dieci giorni durante i quali la sua secondogenita, oggi 24enne, dopo il vaccino contro la poliomelite (“all’epoca si somministrava in gocce”) pianse ininterrottamente per una settimana intera, smettendo poi di reagire agli stimoli e non riuscendo più a sollevare la testina come prima: “Per Elisa, che ha sei anni in più, andammo persino a San Marino a comprare il vaccino contro la parotite, che all’epoca non era previsto qui da noi. Non solo: dopo aver preso la rosolia, le fecero addirittura il secondo richiamo dell’anti-rosolia. Questo per dire che era super vaccinata, che mi fidavo dei medici, che mi sentivo in buone mani”.

Ma quella di Arianna è un’altra storia: “Dopo quei giorni di pianto inconsolabile, mia figlia prese a dormire e mangiare, senza lamentarsi. Una pacchia, all’apparenza, per una mamma. Ma io vedevo che qualcosa era cambiato. Mio padre entrava in casa e si stupiva del fatto che la bambina non lo riconoscesse più. Ma certe cose le capisci dopo, le associ più avanti. E così continuammo con i vaccini e con i richiami. Il pediatra ci rassicurava, dicendoci che era una bambina più tranquilla e meno vivace della sorella, tutto lì”. Marina, però, non era convinta: “MI rivolsi a un altro medico, che mi aprì gli occhi sul fatto che Arianna era indietrissimo nello sviluppo. Ci mandò da una fisioterapista che rimase stupita, non le era mai capitato un caso come il suo. Mi chiese addirittura se ci fosse caduta per terra. In effetti non sgambettava più, teneva la gambe come una bambola di pezza, non si metteva e toglieva più il ciuccio come prima. Ma quando insinuai il dubbio sui vaccini, davanti al pediatra, lui mi fece capire che era un argomento scomodo. Pur continuando a seguire mia figlia, non si sbilanciò sul fatto che potesse essere stata l’anti-polio a scatenarle quelle reazioni e che, come siamo convinti ancora oggi, Arianna avesse contratto proprio la polio dopo il vaccino”.

A otto anni di età, la diagnosi: “A Firenze, a mia figlia, venne diagnosticata un’encefalopatia post-vaccino. Da quel momento ho iniziato una lunga battaglia per entrare in possesso delle cartelle cliniche di Arianna, compresa quella della nascita e inclusi i lotti della vaccinazione che le era stata somministrata a tre mesi. Un percorso a ostacoli, nel quale ho scoperto che buona parte della documentazione sul ricovero di un mese e mezzo che aveva fatto dopo l’anno di età a Bologna era sparita. Non mi sono mai arresa, però: nemmeno quando in Neuropsichiatria infantile hanno scritto sul referto che il problema era la depressione della mamma, ovvero la mia“.

Poco prima dei 18 anni Arianna ha ricevuto a casa il sollecito per l’anti-tetanica, nonostante nel 2002, quando aveva nove anni, le sia stato riconosciuto il nesso causale tra il vaccino e la sua disabilità, con l’indennizzo previsto dalla legge 210 del 1992: “Mia figlia percepisce 800 euro al mese che dalla maggiore età sono sotto il controllo del giudice, al quale bisogna rendicontare ogni anno come sono stati spesi quei soldi. Rischiando, dunque, che siano revocati. Cosa che mi fa sentire molto male come mamma”.

Arianna sta riprendendo ora a camminare con un girello dopo una grossa crisi avuta due anni fa che l’ha fatta regredire in alcune competenze che negli anni aveva acquisito: “La mattina va in un centro diurno, dice qualche parola, ha il corpo di una donna ma sembra una bambina. Non può mai restare da sola. Quello che non accetterò mai è perché chi di dovere non abbia fermato l’iter vaccinale. Oggi, magari, sarebbe stata un po’ più autonoma. E avremmo avuto una vita migliore. Io non sono nessuno per dire se i vaccini siano un bene o un male. Sicuramente, noi l’abbiamo pagata cara“.

In questo articolo ci sono 0 commenti

Commenta

g