“Un libro per bambini su Virginia Woolf non c’era, l’ho scritto io”

C’è bisogno di spiegare alle bambine che si può essere felici solo se si hanno autonomia e libertà? Per Serena Ballista, scrittrice modenese, ce n’è bisogno eccome. Per farlo, ha scelto una delle figure che più hanno attivato la sua coscienza di donna e di femminista: Virginia Woolf. Così è nato “Una stanza tutta per me” (settenove), il primo albo illustrato per l’infanzia in Italia ad avere come protagonista la scrittrice britannica. A illustrarlo, Chiara Carrer.
Serena, da dove nasce l’esigenza di scrivere questo libro?
“Dal fatto che ne cercavo uno che spiegasse alle mie figlie la figura di Virginia Wollf. Siccome non esisteva, ho provato a farlo io. Mi sono sentita dire che è un albo difficile, per adulti. Affatto: per quanto, nelle presentazioni, io cerchi di coinvolgere anche i grandi, perché saranno poi loro a raccontarlo ai piccoli, questo libro è pensato per i bambini e le bambine. E cerca di semplificare loro un tema complesso come quello dell’emanicipazione e della libertà, come un po’ tutti i testi per l’infanzia fanno”.
Ci sono diversi livelli di lettura?
“Certo, è un libro che si può leggere in diverse fasi della vita. Durante le presentazioni mi porto dietro un baule vecchissimo di mio nonno, dal quale faccio saltare fuori gli oggetti più vari. Un modo divertente per parlare ai bambini di Virginia Woolf. Lei è la mia madre putativa, con lei ho sempre ambito a un’amicizia stellare. Difficile, nel tempo, credere che il mio pensiero sul mondo non ne sia stata influenzato: la stanza tutta per me ha scandito la mia crescita personale e la mia interpretazione delle cose, quel ‘donne non si nasce, si diventa’ di Simone De Beauvoir”.

Serena Ballista

E lei ce l’ha, una stanza tutta per sé?
“Sì, assolutamente. In casa mia c’è una camera in cui le pareti sono interamente ricoperte da librerie in legno. E lì ci sono i libri che mi hanno formata e cambiato la vita. Un piccolo scrigno in cui amo rifugiarmi”.
Lei ha scritto anche “Cattiva madre”, una serie di racconti sul tema dell’ambivalenza del sentimento materno. Come si lega a quest’albo?
“Il primo racconto che ho scritto per ‘Cattiva madre’ è stato ‘A mani calde?, sul tema della morte in culla. Un racconto che parlava della mia più grande paura, quella di perdere la mia prima figlia che allora aveva un anno, ma anche del desiderio inconfessabile di liberarmi, per due o tre ore al giorno, di lei. Su quel bisogno di libertà volevo che anche mia figlia, in seguito, si interrogasse. Non a caso il 30 gennaio, alla libreria Trame di Bologna, li presenterò entrambi e insieme”.

“Una stanza tutta per me” è stato selezionato dalla Biblioteca Internazionale di Monaco per la lista dei White Ravens 2017, l’etichetta data ai libri che meritano un’attenzione internazionale, per i loro temi universali o il loro design artistico e innovativo. La prossima presentazione è in programma alla Libreria Mondadori di Carpi il 26 ottobre alle 20,30. Il 21 novembre il libro sarà presentato anche all’interno del festival “La violenza illustrata” alla libreria Ibs di Bologna.

 

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