Vaccini Rimini: nessuna deroga a scuole private o paritarie

Mattia Morolli, assessore alle Politiche educative del comune di Rimini, fa il punto sull’applicazione della legge sull’obbligo vaccinale: “La novità dell’applicazione della nuova legge sugli obblighi vaccinali nelle scuole non ha fatto per ora emergere particolari tensioni – spiega -. Un risultato importante frutto anche del lavoro preparatorio. Proprio per farsi trovare preparati nella delicata fase dell’accoglienza degli studenti, nelle settimane precedenti al suono della prima campanella abbiamo intensificato gli incontri con i dirigenti scolastici e con l’azienda sanitaria locale. In questi incontri sono state coinvolte non solo le scuole pubbliche, ma anche quelle private e paritarie, che costituiscono a tutti gli effetti una parte non marginale del sistema educativo nazionale, regionale e locale”.

“Questo perché, vorrei essere particolarmente chiaro, sul tema dei vaccini non saranno accettati distinguo o percorsi ‘in deroga’ – prosegue Morolli -. Finita questa primissima fase di rodaggio, e una volta definito con esattezza lo scenario e allorché sarà completato il quadro delle certificazioni e della documentazione necessaria, insieme all’Ausl e alle istituzioni competenti la legge sarà fatta rispettare con rigore e serietà, tanto alle scuole pubbliche che a quelle private e paritarie. Non possiamo, peraltro, ignorare gli ultimi dati sulle coperture vaccinali presentati dalla Regione Emilia-Romagna che vedono la provincia riminese ultima per distacco rispetto alle altre realtà in regione, con l’84,2%. Una questione prettamente sanitaria e sociale e non un terreno di scontro ideologico. Un dato sanitariamente inaccettabile, se pensiamo che la media regionale si attesta intorno al 92.4%”.

“Quello dell’allineamento di Rimini con le altre realtà regionali e nazionali – conclude l’assessore – deve però essere un impegno condiviso da tutta la comunità e non una battaglia di questa o quella istituzione. Per questo tutte le scuole, nessuna esclusa, sono chiamate non solo ad adeguarsi alle nuove leggi ma, questo è un mio auspicio, ad aderire ad un cambiamento che è anche culturale e sociale, non solo normativo”.

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