Richiamo vaccini, decide il pediatra

Se madre e padre di un minore sono in disaccordo sui richiami dei vaccini decide il pediatra. Lo ha stabilito un decreto della Corte d’Appello di Napoli, (sezione persona, famiglia e minori) con una pronuncia pubblicata lo scorso 30 agosto e che conferma la decisione presa dal Tribunale dei minori partenopeo dopo gli accertamenti peritali.

Secondo i giudici “la somministrazione (o non somministrazione) dei vaccini configura il rischio di un pregiudizio grave al minore” mentre la perizia alla quale rimanda la Corte afferma che “è assolutamente acclarato il ruolo sociale e il valore etico ed economico delle vaccinazioni. Le vaccinazioni devono essere considerate come un intervento collettivo, in quanto oltre a proteggere il singolo permettono anche la protezione in collettività dei soggetti vulnerabili (ad es., immunodeficienti congeniti o immunodepressi, ecc.), permettendo in buona sostanza il controllo della trasmissione delle malattie oggetto del programma vaccinale. Il beneficio è dunque diretto, derivante dalla vaccinazione stessa che immunizza totalmente o parzialmente la persona vaccinata rispetto alle conseguenze di una patologia, e indiretto, in virtù della creazione di una rete di sicurezza a favore dei soggetti non vaccinati”.

Conseguentemente la Corte d’Appello difende le scelte della medicina ‘ufficiale’: Non potrà attribuirsi stessa dignità e pregnanza probatoria a tesi che allo stato, come documentato dal Ctu, vanno rispettate quali opinioni ma non sono suffragate da alcuna evidenza scientifica“. La conclusione dei magistrati campani è la seguente: alla madre, che non voleva fare vaccinare il figlio viene affievolita (ma non tolta) la patria potestà temporaneamente (e non in maniera definitiva) “lasciando quella del padre integra e, limitatamente alla questione vaccini, esclusiva”, sentito il parere decido del medico: “Nel nostro caso, la pediatra ha preso netta posizione sulla opportunità delle vaccinazioni e sulla inesistenza di alcun rischio rispetto ai paventati disturbi neurologici”.

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