Al colloquio di lavoro: “Niente figli fino al 2020”

Fare figli e tenersi stretto il posto di lavoro, in Italia, a volte è un miraggio. Lo ha dimostrato di recente la battaglia legale di Barbara Speranza, l’avvocato della Basell che ha vinto la causa per discriminazione contro la sua azienda. Ed emerge ora dal caso raccontato da La Gazzetta di Reggio. Una 30enne del posto, durante un colloquio di lavoro per un posto da impiegata in un’azienda del settore commercio, si è sentita dire queste parole: “Sa, signora, a me piacciono i bambini, credo che siano sempre una benedizione. Tuttavia, se decidessimo di assumerla, lei dovrebbe assicurarmi di non cercare figli almeno fino al 2020”.

Indignata, l’aspirante indipendente ha risposto per le rime: “Se questa dovesse essere una condizione per passare alla fase successiva della selezione, può anche non tenermi in considerazione”.

Sposata da un anno, la donna ha sottolineato che da quando ha iniziato a lavorare, ormai undici anni fa, non le è mai capitata una cosa simile: “Mia zia mi racconta di quando doveva firmare le dimissioni in bianco nel caso in cui fosse in stato interessante: pensavo che quell’epoca fosse superata”.

La 30enne ha deciso di non passare alle vie legali. Si è solo autoesclusa dalle selezioni e si è tenuta stretta il suo posto di lavoro.

 

In questo articolo ci sono 0 commenti

Commenta

g