Non sono solo le mamme a dimettersi dal lavoro dopo l’arrivo dei figli, magari perché non ottengono il part-time o il posto al nido. Stando ai nuovi dati del Ministero del Lavoro – che registra ogni anno le convalide delle dimissioni e delle risoluzioni consensuali dei genitori da parte delle Direzioni territoriali del lavoro – in Emilia-Romagna a farlo, una volta su tre, sono i papà.
L’Emilia-Romagna, stando ai numeri del 2016, è la terza regione in Italia dove si registra maggiormente questo fenomeno: sono stati 3.609 i dipendenti che l’hanno scorso si sono licenziati perché non riuscivano a conciliare carriera e famiglia: l’anno prima erano 3.522 (+2,5%). Gli uomini, appunto, sono in aumento: 1.066 lo scorso anno (il 29% del totale), un dato in crescita del 5,2% rispetto ai 1.013 del 2015. Le donne sono cresciute solo dell’1,4%, passando da 2.543 a 2.509.
Tullia Bevilacqua, segretario generale Ugl Emilia-Romagna, ha comunque sottolineata che il problema continua a riguardare soprattutto le donne.
Ma perché si licenziano? Le ragioni sono l’assenza di supporti e servizi pubblici e privati idonei al ruolo genitoriale, costi di assistenza elevati, orari poco flessibili in azienda e welfare carente o eccessivamente burocratico. Insomma, la conciliazione impossibile.
Tra i settori più colpiti c’è quello del commercio.
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