Cervia, emergenza Dsa: “Servono doposcuola specializzati”

Anni e anni per avere la diagnosi, appuntamenti dilatati nel tempo. E famiglie che, nel frattempo, soffrono più che mai. L’associazione “Genitori per sempre” di Cervia lancia l’allarme Dsa. Che parte da un problema di numeri: “La nostra neuropsichiatria infantile – spiega il segretario Simone Lucchi – ha una sola dottoressa che può rilasciare le certificazioni di disturbi specifici dell’apprendimento. Per quanto in gamba e disponibile, tutto da sola non può fare. E abbiamo segnalazioni di bambini che, mentre aspettano che la scuola si attrezzi per dare loro una mano, soffrono per la poca autostima e per gli scarsi risultati scolastici”.

Per correre ai ripari, l’associazione durante lo scorso anno scolastico ha attivato un doposcuola in collaborazione con la cooperativa La Vela di Cesenatico, raggiungendo 37 alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado: “In realtà, in un primo momento avevamo chiesto che fosse il Comune a organizzarlo, cosa che in effetti è stata fatta, anche se con prezzi decisamente alti. I bambini che hanno frequentato sono stati 15, un po’ poco rispetto al bisogno che registriamo: a Cervia si parla di circa 150 casi. Noi, dal canto nostro, stiamo continuando anche adesso che è estate, nei locali della parrocchia Madonna della Neve. Per chi ha un disturbo specifico dell’apprendimento, che sia la dislessia o la discalculia, fare i compiti con i genitori è proibitivo. Con una figura esterna i bambini si impegnano di più e si lasciano meno andare. Ma la Regione Emilia-Romagna non dà fondi per i doposcuola”.

Senza contare la formazione degli insegnanti, che spesso manca sul tema: “Non tutto il corpo docente è preparato. Ci sono bravissime persone, per carità, a volte sensibili al problema. Ma le famiglie non possono affidarsi alla fortuna. Quello che vorremmo, nei tre istituti comprensivi di Cervia, è l’istituzione di un tutor, una figura specializzata che funga da punto d’ascolto per insegnanti, genitori e bambini“.