Giovanni e i papà che crescono: “Racconto sentimenti e quotidianità”

Ci sono i video simpatici, per farsi due risate. Quelli concettuali e di approfondimento, per pensare un po’. E quelli a sfondo sociale, dove si raccontano storie di altri, non perdendo mai di vista il tema della genitorialità. A Giovanni Abbaticchio, 32 anni, barese, l’idea di aprire uno spazio sul web dedicato alla paternità è venuta nove mesi fa, quando è toccata a lui la seconda settimana di inserimento al nido di suo figlio Ludovico, tre anni: “Nei giorni precedenti era stata mia moglie a seguirlo. Quando sono arrivato il lunedì, l’educatrice mi ha detto che potevo anche andare, perché il bambino non aveva problemi. Fino a quel momento non avevo mai sentito tanta gelosia e morbosità verso mio figlio. Ho iniziato a chiedermi cosa mi stesse succedendo, non riconoscendo quel vulcano di emozioni e, di fatto, non riconoscendomi”.

A quel punto Giovanni ha sentito la spinta verso la condivisione: “Per mestiere mi occupo di video e comunicazione. E ho pensato che la strada più semplice sarebbe stata utilizzare quello che già sapevo fare”. Così è nato “The Walking DAD Story”, che oggi è un blog e una pagina Facebook dove Giovanni ci mette la faccia: “Mio figlio, invece, non compare mai. Voglio che l’accento sia sui papà e spero che un giorno il mio progetto possa aprirsi ad altri nomi e altri volti. Spero anche di ribaltare i dati sugli accessi. Al momento mi seguono le mamme, per l’80%, segno che sono loro la presenza forte sul web, quando si parla di famiglia e di figli”.

Tra gli obiettivi di Giovanni c’è anche quello di ribaltare luoghi comuni e stereotipi sui papà: “Il mio è uno spazio di responsabilità, dove ci si confronta su momenti felici, errori e dubbi. Dove si raccontano, senza paura, i sentimenti. Il titolo del mio blog lo dice a chiare lettere: anche noi padri camminiamo verso la crescita, diventando grandi nella quotidianità. Io ho una laurea in Pedagogia ma è l’esperienza con mio figlio a segnare decisamente il passo”. Lontano, ancora una volta, dai luoghi comuni: “Non mi piace quando mi chiamano mammo o papà blogger. Sono solo un babbo con una vena creativa, tutto qua”.

The Walking DAD Story, nelle intenzioni, poco a poco dovrà anche trasferirsi sul piano sociale, dando voce a storie di papà poco raccontate o lontane dalle copertine: “E mi piacerebbe anche organizzare raduni di papà e aste di beneficenza. Ci vuole tempo e impegno. Per ora sono solo in questa avventura, non ho nessuno dietro che mi spinga, come mi hanno chiesto in qualche occasione. Non faccio a gara di like con gli altri padri che hanno progetti analoghi al mio. Non a caso, prima di lanciarmi, non ho fatto una ricerca su quello che esisteva già on-line”.

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