Attenzione. L’occupazione di questa rubrica è a scopo di pace. Sono sempre Nano e, lo ammetto, inizio a prenderci gusto. Ho venti mesi e parlo a nome di tutti i bambini che, come me, stanno per affrontare l’estate. Cari genitori, è proprio difficile starvi vicini in questo periodo. Le vostre facce non sono più stressate come al solito. Iniziano ad essere preoccupate. Confabulate tra voi, al chiuso della cucina o davanti alle scuole, pensando che noi non ci accorgiamo di nulla. Anzi, qualcuno di voi cambia addirittura discorso.
Ma noi lo sappiamo che stanno per iniziare i problemi. Parte tutto con la solita lamentela che le maestre dovrebbero lavorare di più. Che poi, ho notato che se avete davanti un’amica insegnante, ve lo sognate di dirlo. E si finisce con la vera questione che è dove ci sbatterete nei prossimi tre mesi.
Sappiate che a noi i Cre estivi ci fanno cacare (leggasi fare la cacca liquida nel pannolino). E le suore ci fanno paura (leggasi che ci fanno fare la cacca dura nel pannolino). Perché sembra facile, ma stare tutta la mattina sotto un albero a muovere un sonaglio mentre le maestre fumano e chiacchierano è una noia mortale, e non ci interessa un biberon secco che la retta costa poco.
A noi non piace nemmeno stare coi nonni. Va bene, ci viziano. Va bene, sono al nostro servizio, però hanno un’autonomia di gioco di venti minuti e ci raccontano delle storie strane. Chi sono ‘sti Teteschi coi fucili? E poi si svegliano alle sei del mattino e ci fanno cenare alle quattro del pomeriggio con i passatelli in brodo.
A noi non piacciono nemmeno le babysitter. Ancora meno le ragazze alla pari, anche se quelle piacciono più ai papà che alle mamme. D’estate noi vogliamo andare al mare, mangiare gelato, addormentarci sulla bici, stare sull’altalena, avere i piedi nudi e fare castelli di sabbia. Senza la protezione 50, che sembriamo dei calamari impanati. Sapevatelo.
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