Genitori col cancro. La psico-oncologa a Cesena: “Come dirlo ai figli”

Lucia Polpatelli

“Tantissimi anni fa lavoravo a Parigi, dove incontrai un bimbo di cinque o sei anni, Davide, che aveva appena perso la mamma per un tumore all’ovaio. Un bimbo che teneva sempre la testa bassa, che aveva smesso di mangiare e giocare. Mi chiamarono proprio per affrontare il suo caso, che all’inizio mi sembrò molto ostico. Fino a che un giorno Davide alzò la testa e mi disse che in passato la sua mamma, durante un litigio, gli aveva detto che sarebbe morta a causa sua. Quale mamma, stanca e arabbiata, non ha mai detto al proprio figlio ‘mi fai morire’? Il punto è che a Davide nessuno aveva detto che la sua mamma non si era ammalata per colpa sua. Non ho mai smesso di pensare a quel bambino e all’importanza di dire le cose per bene, anche se sono terribili”. Lucia Polpatelli, psico-oncologa del Sant’Orsola di Bologna, sarà domani alle 17 nell’aula magna della Biblioteca Malatestiana di Cesena a parlare del tema affrontato nel libro “Parliamone. La malattia spiegata ai miei figli”. L’incontro, dal titolo “Cosa dico ai miei figli. Quando mamma e papà hanno un tumore” rientra nel nuovo ciclo di incontri e conferenza a cura di ARRT – Associazione Romagnola Ricerca Tumori di Cesena che fanno a loro volta parte del progetto “Io Donna gioco d’anticipo”.

Nell’intervista che qualche mese fa avevamo fatto a Polpatelli, la dottoressa tra le altre cose ci aveva detto: “Le cose, anche se brutte, vanno comunicate. Certo, con tante riflessioni a monte e le dovute maniere, considerando anche l’età dei bambini. Che comunque, anche se tenuti all’oscuro, captano certi segnali, colgono i cambiamenti che avvengono in casa e famiglia, visto che le malattie oncologiche si abbattono come tsunami sulle vite e sugli equilibri. I più piccoli sono anche in grado, spesso, di ammortizzare meglio degli adulti certi colpi.

Per ulteriori informazioni telefonare al 3385073590 oppure allo 0547 29125

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