I soldi per i padri separati vanno alle ex mogli

separazione, coppia, famigliaUn bel gruzzoletto: 2,7 milioni di euro all’anno di contributi pubblici. Destinati a “tutela dei coniugi separati o divorziati, in particolare con figli minori”, come prevede un’apposita legge regionale della Lombardia varata soprattutto con l’intento di aiutare i padri separati. I risultati? L’86% dei fondi è finito alle ex mogli. Le cifre, come informano i media locali, sono state illustrate ieri in commissione Sanità.

Nel 2015, 1140 persone hanno beneficiato del contributo regionale di 2400 euro diviso in sei rate mensili e destinato a coloro che hanno un reddito Isee inferiore ai 15 mila euro. Donne, per la maggior parte: le ex mogli, appunto. Una situazione che in futuro non dovrebbe più verificarsi dato che la Regione ha cambiato i criteri per l’erogazione: adesso avranno diritto al contributo “coloro che non risultano assegnatari della casa coniugale in base alla sentenza di separazione o di divorzio, o comunque non hanno la disponibilità della casa familiare” e un reddito Isee sotto i 20mila euro annui. Padri indigenti, dunque.

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