Religione e dintorni: “La mia materia preferita è alternativa”

religione, croce“Qual è la tua materia preferita?”
“Alternativa”.

La pre-adolescente di casa può dirlo con cognizione di causa. Il primo anno di scuola elementare è stata, per ateismo generalizzato, esonerata dalla religione. Ma verso gennaio, ha iniziato a chiedere – nonostante nella sua classe in cinque o sei avessero scelto l’ora alternativa – di unirsi ai compagni che facevano religione.

Detto, fatto.
“Se in seconda vuoi provare, no problem”.
Compilato il modulo, l’anno scorso è stata riammessa all’ora (anzi due) di religione, manifestando una certa insofferenza dopo ogni lezione.

“Ho fatto una cavolata, non la voglio più fare”.
“Okkei, però fino a giugno sei obbligata”.

E così sono tornata a compilare il modulo per esonerarla a partire dalla terza:
“Adesso non cambi più idea, ok?”.
“Lo giuro a me stessa mamma!”.

Le maestre, durante il colloqui, hanno storto il naso.
“Perché questo balletto dell’ora di religione?”.
“Il primo anno non ha fatto religione per una scelta nostra, il secondo ha voluto vedere di che cosa si trattava e l’abbiamo lasciata libera di decidere, poi ha definitivamente capito che non le interessava”.
“Tutta questa iniziativa a una bambina di otto anni?”
“Assolutamente sì”.

Elasti, nel suo ultimo libro “Alla pari”, lo dice bene: “In Italia l’adesione alla religione cattolica, più che una scelta, sembra un destino ineluttabile”.

E voi, avete fatto scegliere ai vostri figli?

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