Agostino, il bimbo sordocieco che non si arrende

Essere ciechi significa non poter far qualcosa per il resto della vita. La cecità comporta questo, non poter immaginare quello che i vedenti sanno vedere. Iniziare a pensare come è vivere senza poter vedere è il primo passo per avvicinarsi un pochino alla vita di queste persone. Il senso di calore e protezione fa uscire compassione dal cuore in modo naturale.
La sordocecità oltre a non vedere significa non sentire. Significa non poter ascoltare mai un bellissimo brano di Mozart o Bach. I disagi che vengono da queste disabilità condizionano la vita a tal punto da rischiare l’isolamento sociale. È questo al quale vanno incontro se non vengono accolte curate con il massimo riguardo.

La Lega del Filo d’Oro si occupa di fare questo. Dare sostegni a tutti coloro che sono sordociechi o pluriminorati sensoriali. Fondata nel 1963 da Sabina Santilli, anche lei sordocieca, e alcuni volontari si è mostrata come un punto fermo nel fornire supporto a chi è affetto da questi disagi. Il loro sforzo per portare un miglioramento nella vita quotidiana di persone sordocieche e pluriminorati psicosensoriali e alle loro famiglie ha dato vita a una rete assistenziale che negli anni è cresciuta fino a diventare una realtà forte, all’avanguardia e specializzata. È nata nella zona di Osimo e lì ha il suo centro principale. Quest’anno verrà inaugurata la nuova struttura che riunire le vecchie aree mediche sparse nel territorio comunale. La nuova sede si prospetta per essere all’avanguardia, completa di tutti gli ambulatori e strutture necessaria per la riabilitazione, oltre al grande dormitorio e agli uffici amministrativi. Altre sedi distaccate sono presenti nelle più grandi città italiane.

La loro missione è importante e cercano di raggiungere il più gran numero di persone possibili. Per fare questo hanno cominciato a elaborare una serie di regali da poter essere impiegati nelle ricorrenze come matrimoni, compleanni e battesimi con il fine di sensibilizzare le persone a questa tematica della sordocecità perché nel nostro paese le persone affette da questa problematica sono 189 mila! L’equipe specializzata che fa parte del personale di Osimo è altamente specializzata radunando intorno a sé medici, fisioterapisti, psicologi, educatori e assistenti sociali in grado di fornire un completo e personalizzato supporto grazie alla diagnosi funzionale che il centro riesce a fare per gli utenti. Tali diagnosi si occupano di analizzare a fondo la situazione della persona individuando il percorso riabilitativo più idoneo. Questo percorso comprenderà anche la famiglia la quale verrà aiutata con delle sedute individuali e di gruppo approcciarsi alla situazione in modo costruttivo imparando a offrire amore in modo sincero.

Da poco tempo la Onlus ha dato vita alla campagna adotta un mondo di sì per far conoscere la loro storia, il loro impegno e trovare sostenitori. Il percorso del bambino sordocieco Agostino (nel video) è un chiaro esempio del loro impegno e tenacia e i suoi progressi sono stati possibili grazie alla bravura degli operatori e l’amore dei suoi familiari. Il suo percorso ha visto grandi successi nei quali ha imparato a non aver paura del contatto fisico come le carezze e ha imparato del linguaggio dei segni per poter comunicare con la sua mamma e il suo papà: giorno dopo giorno ha imparato a muoversi e a farsi capire. I medici hanno scoperto un residuo visivo nell’occhio destro e lui, tenacissimo nonostante la tenera età, si è impegnato per sfruttarlo al massimo. I progressi sono stati notevolissimi.

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