“Papà, perché due macchine bruciate sulla Gazzetta”?

calcioPapà, perché sul giornale rosa ci sono le foto di due macchine bruciate?
La domanda è straordinariamente pertinente.
Perché su quelle pagine dovremmo trovare giocatori che sorridono e si danno la mano, le curve piene, la gioia muscolosa di Ronaldo, la linguaccia festosa di Del Piero.

E’ vero, due macchine bruciate non c’entrano nulla con il calcio, in un mondo perfetto o anche solo normale.
Invece, in questo nostro mondo che è sghembo e paradossale, le due macchine bruciate finiscono per essere l’immagine più brutta, e quindi più vera, del calcio.
Basta un gesto per buttare nel cesso tutto il bello di questo sport.
Che è aggregazione, che è sacrificio, che è imprevedibilità.
Uno sport che è quattro maglie usate al parco per fare la porta, che è piazze piene di bandiere, che è colpi di genio e colpi di fortuna.
Che è vincere partite già perse e perdere partite ormai vinte.
Che è vento, sole, pioggia.
Che è erba e gesso e fango.
Che è il fruscio della rete, che è il rumore dei sogni che timbrano un palo o una traversa, che è il coro che ti rimbalza dentro con i tamburi.
Che è il fischio di inizio e il triplice fischio finale.
Che è se la rigiochiamo cento volte non la perdiamo più.
Che se quel passaggio sbagliato per un millimetro, che se quel rigore parato, che se c’ero io segnavo.
Ecco è lì il calcio. In quel suo talento di farti venire i brividi, di tenerti sospeso come una palla calciata in aria che sembra voglia uscire dallo stadio.

Poi arrivano quelle foto che ti fanno toccare terra.
Un atterraggio brusco e doloroso che ti riporta alla sostanza brutta delle cose.
Una sostanza fatta di striscioni indecorosi, urla razziste, gesti violenti.
Auto bruciate. Sì, anche le auto bruciate.
La cosa grave è essersi abituati a vedere le foto di macchine bruciate per protesta.
La cosa grave è essersi assuefatti a questo brutto.

– Amore mio, hai ragione tu a sorprenderti. Le macchine bruciate non c’entrano nulla.
– Si sono sbagliati a mettere le foto?
– No, sbagliamo noi a fare finta di nulla. Finché non ci lamentiamo davvero, continueremo a vedere foto di macchine bruciate.
– Va bene, ma perché sul giornale rosa ci sono quelle foto?

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