Ancora un caso di meningite C. Ancora su un bambino. E, stavolta, la vicenda fa particolarmente discutere perché il piccolo, 4 anni, è in condizioni critiche sebbene fosse vaccinato dal 2013. Ad essere colpito è stato un bambino di Cascina, in provincia di Pisa, per i quali i medici dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze – struttura dove il bimbo è stato trasferito dato l’aggravarsi delle sue condizioni dopo un primo ricovero a Pisa – si sono riservati la prognosi.
E mentre è immediatamente partita la profilassi per i parenti e gli amici che sono stati in contatto con il bambino, ancora una volta ci si interroga sull’ennesimo caso di meningite C in Toscana. Solo qualche settimana fa un bimbo di 8 anni di Livorno era stato ricoverato al Meyer: anch’egli era stato precedentemente vaccinato. Tutte circostanze che fanno dichiarare all’infettivologo pisano Francesco Menichetti, primario del reparto di Malattie infettive dell’Azienda ospedaliero universitaria: “Quest’ultimo caso di meningite di tipo C – spiega il medico al quotidiano Il Tirreno – deve farci riflettere sull’efficacia di questo vaccino e sulla necessità di sviluppare uno studio più approfondito sui portatori sani rinofaringei”.
Menichetti non mette in dubbio il vaccino in sé ma le modalità e la forza: “La vaccinazione è assolutamente necessaria – prosegue -, tuttavia sarebbe utile che l’assessore regionale alla Sanità, che ha a disposizione tutte le informazioni necessarie, valutasse l’opportunità di avviare una riflessione profonda sull’efficacia di questo vaccino sia esso monovalente o quadrivalente”.
Quanto alle cause della meningite C in Toscana, qualche mese fa Gabriele Mazzoni, responsabile del dipartimento di salute e igiene pubblica nella ex Asl 11 di Empoli, aveva sostenuto che “il fenomeno non è legato assolutamente all’immigrazione di alcune etnie o di persone da regioni o nazioni specifiche. In particolare non è legato all’immigrazione dall’Africa” perché in quel continente prevale il ceppo meningococcico “A” e non il “C”.
Una spiegazione che però è in contrasto con una nota ufficiale dell’Organizzazione mondiale della sanità diramata il 28 luglio 2015 nella quelle si cita la dottoressa Myriam Henkens, coordinatore medico internazionale di Medici senza frontiere: “Soltanto nei primi sei mesi del 2015, ci sono stati 12mila casi di meningite C in Niger e in Nigeria, con 800 morti – aveva scritto la Henkens -. Allo stesso tempo, si è verificata una carenza critica di vaccini”.
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Commenti:
Sono stato citato e criticato in questo articolo come in altri dai quali questo è tratto. Confermo tuttavia che l’epidemia di Meningite C avvenuta in Africa lo scorso anno (i 12.000 casi citati) era sostenuta da un Meningococco completamente diverso da quello ritrovato in Toscana. Si trattò infatti in Africa del sottotipo ST10217 a fronte di quello ST11 dei casi toscani. Sono completamente diversi e non hanno nessuna relazione tra loro. Si può trovare conferma di questo nel documento ufficiale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità relativo al report di Ginevra del 15-16 Ottobre 2015. Si veda a:
http://who.int/csr/disease/meningococcal/Facing_NmC_Epidemics_Meningitis_Belt.pdf
(quintultimo rigo di pag. 1)
Prego quindi di verificare le fonti e di non contribuire a diffondere notizie false ed allarmanti su un problema già così complesso come quello delle migrazioni. Grazie, saluti.
gentile Gabriele Mazzoni, la ringraziamo della precisazione. Saluti.
Grazie a voi per la correttezza nel recepire la precisazione e per l’ottimo sito che con l’occasione ho avuto modo di conoscere.
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