
Comunque lo chiamiate fa rima con “manca solo la befana e poi ce l’abbiamo fatta”.
Naturalmente non si può dire perché la serata è stata organizzata da Lei.
Che poi organizzata è un eufemismo. Decisa, calata dall’alto, imposta.
Ecco, adesso ci siamo.
Ti ripeti che, però, devi provare a sabotarla la festa.
Ci hai provato con la scusa dei bambini che è meglio che non facciano tardi.
Cosa vuoi che sia per una volta non succede nulla, ti hanno detto uscendo dalla cucina sbuffando.
E poi con il casino che ci sarà mica si addormentano, ti hanno sottolineato rientrando in cucina.
Ci hai provato con la scusa che i cani si prendono paura.
Non abbiamo mai avuto cani, ti hanno risposto.
Ci hai provato prendendotela con il parco ospiti, dicendo che Tizio e Caia sono una coppia di musoni.
Puoi parlare con altri, dato che ci sarà un mucchio di gente, ti hanno risposto.
Hai provato a prendertela con il menù.
Non ha senso sprecare un chilo di lenticchie. Eppoi ti gonfiano.
Le lenticchie portano soldi, e se mi gonfiano è lo stesso, petardo più, petardo meno, non ne se accorge nessuno, ti hanno risposto.
Il cotechino non lo facciamo però.
Sì, si fa. Piace a mia mamma e poi è un cotechino vegano, ti hanno detto.
Cotechino vegano?
Sì.
Come? C’è tua mamma?
Sì, hanno detto annuendo fieramente.
Hai provato a prendertela con la logistica.
Dobbiamo farla proprio da noi? Tredici persone in ottanta metri siamo troppi. Vedrai che casino ci lasciano.
Appunto, ci dà una mano mia madre, ti hanno puntualizzato.
Hai provato a prendertela con la scaramanzia.
Comunque siamo tredici, porta male.
Infatti, se te ne vai rimaniamo dodici, ti hanno risposto.
Insomma questa festa s’ha fare?
Sì, s’ha da fare.
Sicura?
Sì, ci lavoro dal 16 di agosto.
Auguri.
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