Cancro al polmone, niente chemio: da Ravenna la nuova cura

donna fumo sigaretteStop alla chemioterapia per trattare i casi di tumore al polmone e via libera a terapie meno invasive e più efficaci. Già dal 2017 partirà la sperimentazione con l’immunoterapia. Lo rende noto all’Ansa Federico Cappuzzo, direttore del Dipartimento di oncologia dell’Ospedale di Ravenna, in occasione della 17esima Conferenza mondiale sul tumore al polmone. Cappuzzo spiega che l’immunoterapia “è già il trattamento indicato per la seconda linea, ovvero nei pazienti con malattia avanzata che hanno già effettuato la chemio per il cancro polmonare, ma si sta dimostrando superiore rispetto alla chemio tradizionale ed è molto ben tollerata. Ora, la vera scommessa è sostituire completamente la chemio in prima linea, ovvero rendendola ‘prima cura’ già al momento della diagnosi, e la strategia, come dimostrano i risultati positivi di vari studi presentati al congresso, è quella di utilizzare in combinazione varie molecole immunoterapiche innovative”. In particolare la combinazione delle due molecole immuniterapiche nivolumab e ipilimumab.

Gli esperti sottolineano che la tossicità dell’immunoterapia – che, appunto, mira a riattivare il sistema immunitario per combattere direttamente il cancro – “è molto inferiore rispetto alla chemio, pari a circa il 10% contro il 60%”. I risultati? Incoraggianti: il 30% dei pazienti risponde efficacemente al trattamento e la sopravvivenza è in aumento. Il prossimo passo sarà un nuovo studio nazionale, coordinato dall’ospedale di Ravenna, che coinvolgerà 20 centri e 170 pazienti.

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