Obbligo vaccini al nido: pronti ricorsi e battaglia legale

vaccinazioni: al via anche a Cesena

Non ha tardato ad arrivare la reazione del Comilva contro la legge dell’Emilia-Romagna che introduce l’obbligatorietà delle vaccinazioni antipolio, antidifterite, antitetanica eantiepatite B come requisito d’accesso per i bambini ad asili nido pubblici e privati. “Questo provvedimento non ha nulla a che fare con la tutela della salute pubblica e dei bimbi più deboli, né è fondamentale per la prevenzione – spiega il Movimento per la libertà delle vaccinazioni -. E’ un provvedimento inutile e demagogico, che serve solo a mostrare i muscoli di una amministrazione sorda alle istanze della cittadinanza e prona verso logiche di prevenzione anacronistiche che si basano sull’equazione indimostrabile vaccinazione=immunizzazione, che servono solo a ricattare i genitori obiettori negando un diritto e un servizio fondamentale, un atto di pura violenza contro la famiglia” .

Ed ancora: ‘Ci chiediamo semplicemente come l’assessore Venturi e il presidente Bonaccini intendono tutelare la salute dei bambini più deboli al di fuori dei nidi: si facciano questa domanda e ci diano una risposta credibile”. Ricordando che “la vaccinazione è un atto medico importante che comporta rischi documentati da reazioni avverse certificate da organi istituzionali” il Comilva sostiene che “questo provvedimento contrasta in modo evidente con la legge regionale DGR 256 del 13 marzo 2009 e con il DPR 355/1999″ e “va in direzione diametralmente opposta alla Convenzione di Oviedo del 1996 a cui il nostro Paese ha aderito pienamente”.

Per questo motivo il Comilva “utilizzerà ogni forma possibile di opposizione civile e giudiziaria verso questa deriva autoritaria, pericolosamente inutile, irrispettosa e lesiva delle libertà fondamentali e dei diritti della famiglia”. Insomma, la battaglia è destinata a continuare nelle aule dei tribunali.

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