Legge sui vaccini, il Comune di Rimini: “Scelta di responsabilità”

vaccino“E’ di civiltà, responsabilità e lungimiranza la scelta della Regione Emilia Romagna che proprio ieri ha varato la legge che rende obbligatoria per poter frequentare gli asili nido dell’Emilia-Romagna la vaccinazione dei bambini contro la poliomelite, la difterite, il tetano e l’epatite B”. Questo il commento dell’amministrazione comunale di Rimini dopo l’approvazione della legge.

L’evento è stato celebrato anche dal premier Matteo Renzi che su Twitter si è complimentato con il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini: “Bravo Stefano, ben fatto!”, ha cinguettato il presidente del Consiglio.

Il Comune di Rimini prosegue così la sua analisi: “Riteniamo che la tutela sanitaria di tutti i bambini sia un valore da difendere anche con scelte obbligatorie, che i fatti rendono indifferibili. Perché con la salute non si scherza e ancor meno se a pagare scelte incoscienti e francamente incomprensibili siano altri bambini senza colpa. Si pensi ai bimbi immunodepressi, la cui unica possibilità di frequentare la collettività, a partire dal diritto allo studio, è che tutti gli altri siano vaccinati. In questo senso si afferma un principio non negoziabile, che non va frainteso – come tenta irresponsabilmente di fare qualcuno – a posizione politica ma che finalmente mette solo al centro la salute dei cittadini”.

I dati sono, secondo il Comune, “estremamente preoccupanti e vedono l’area riminese non solo all’ultimo posto tra le province della regione per percentuale di bimbi vaccinati, ma soprattutto perché, con l’87,5% nel 2015, siamo colpevolmente al di sotto da quella percentuale del 95% che l’ Organizzazione mondiale della sanità (Oms) indica come soglia indispensabile per garantire la migliore protezione a tutta la popolazione”.

In attesa delle regole attuative, ci sarà tempo fino a maggio o giugno del prossimo anno per mettersi in regola così da consentire ai genitori dei bimbi non ancora vaccinati di aver il tempo necessario per rispettare le nuove disposizioni: “Un lasso di tempo che riteniamo giusto, così come riteniamo giusto essere rigorosi – come lo saremo – nel verificare, prima di accettare la domanda di iscrizione, la presenza del certificato di avvenuta vaccinazione che costituirà requisito necessario e inderogabile di accesso ai servizi educativi e ricreativi pubblici e privati. Le norme attuative della Regione saranno indispensabili anche per valutare la situazione dei bambini non vaccinati che già frequentano strutture per l’infanzia comunali: vedremo l’orientamento generale ma appare evidente che non si possa togliere il diritto a chi già frequenta il nido. Parallelamente proseguiremo già dai primi mesi del prossimo anno, insieme agli altri soggetti operanti non solo nei nidi ma più in generale nella scuola, nell’opera di conoscenza e sensibilizzazione sul tema delle vaccinazioni, convinti che anche col confronto e il dialogo si possano superare posizioni che riteniamo fortemente sbagliate”.

 

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