Effetto nido: “Possibile che siano sempre ammalati?”

Ehm, eviterei di arrivare a questa soluzione!

“Al nido io non lo mando: si ammala”. La più classica delle obiezioni dei genitori – trita e ritrita – mi è tornata alla mente in questi giorni, davanti ai messaggi semi-disperati di un’amica la cui figlia, un anno e mezzo, saltella tra una bronchite, una gastroenterite e l’ennesimo raffreddore: “Possibile – mi ha scritto – che dopo due giorni in cui sta bene, siamo daccapo?”.

La risposta?
Anni fa, con una bambina che è andata al nido a cinque mesi ed è stata a casa la prima volta dopo un anno per una banale febbriciattola, avrei detto no. Oggi, con un bambino che è andato al nido alla stessa età ma ha passato il primo anno perennemente ammalato, dico sì. 

Ma dico anche di resistere. Resistere e resistere. Perché il detto che poi si rafforzano è tremendamente vero. Il primo anno il piccolo ha preso come minimo tre congiuntiviti, tre bronchiti, quattro gastroenteriti, il Rotavirus e l’orticaria. Roba da spararsi: vivevo con l’incubo di vedere apparire il numero dell’asilo sullo schermo del cellulare. Per occuparmi di lui, ho chiesto aiuto in ogni dove: mia madre ha preso le ferie, mia cognata ha spostato i turni al lavoro. Ho passato settimane tappata in casa, senza più la cognizione di quello che stesse accadendo fuori.

Il secondo anno, però, è rimasto a casa due o tre volte. E questo in corso, anche se la tosse lo abbandona raramente, speriamo vada ancora meglio (incrocio le dita).

Il problema è anche organizzativo: a chi lo lascio? Come faccio con il lavoro? Sono problemi di non poco conto, ne so qualcosa. Però mi dico anche che rinunciare al nido per la paura (fondatissima, per carità) che si ammalino è una motivazione che lascia il tempo che trova. Conosco mamme che hanno scelto di passare direttamente alla scuola dell’infanzia ma poi, il primo anno, hanno avuto la stessa esperienza che ho avuto io al primo anno di nido di mio figlio piccolo.

E allora che si fa? “Non ero pronta a tutto questo”, ha aggiunto la mia amica. Ma ieri sera mentre il piccolo, due anni e tre mesi, sbucciava fiero una serie infinita di mandarini (“insegnato dada Silvia”), mi dicevo che è valsa la pena di passare quell’inferno di malanni di ogni tipo (quando ci sei nel mezzo, pare di non uscirne più).

Nel frattempo la grande ha continuato a non ammalarsi mai: “Ma che anticorpi ha?”.

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Commenti:

  1. Purtroppo mia figlia ha continuato ad ammalarsi dal primo anno di nido fino al penultimo di materna. Mi sono sentita dire ogni anno la stessa cosa…vedrai che dal prossimo non si ammalerà più così tanto…invece lei ha continuato…certamente con meno frequenza del primo anno di nido, ma comunque spesso. Per la mia seconda figlia ho scelto di prendere una dada, anche se l’esperienza del nido è molto bella. Non posso permettermi di stare tanto a casa dal lavoro e non ho più una nonna che mi aiuta nelle emergenze.

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