Prima ha dato alla luce i suoi due gemelli, che sono nati morti, poi è deceduta anche lei. E’ successo domenica scorsa all’ospedale Cannizzaro di Catania. Ma nella tragedia c’è qualcosa di più: un particolare agghiacciante che dovrà essere accertato dalla magistratura assieme a tutto il resto della vicenda. Secondo il legale della donna, Valentina Milluzzo, 32 anni, uno dei medici intervenuti si sarebbe rifiutato di estrarre uno dei feti che aveva gravi difficoltà respiratore fino a quando fosse rimasto vivo. La ragione non è medica ma religiosa: l’uomo è obiettore di coscienza.
Come ha spiegato l’avvocato ai media locali, dai controlli era emerso “che uno dei feti respira male e che bisognerebbe intervenire, ma il medico di turno, mi dicono i familiari presenti, si sarebbe rifiutato perché obiettore: ‘fino a che è vivo io non intervengo’, avrebbe detto loro”. Valentina, al quinto mese di gravidanza grazie alla procreazione assistita, era ricoverata dallo scorso 29 settembre per una dilatazione dell’utero anticipata. In grembo portava un maschio e una femminuccia. Per fare luce sul caso la procura di Catania ha aperto un’inchiesta e il ministero ha mandato gli ispettori.
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