#fertilityday, papà di quattro figli alla Lorenzin: “Hai cannato”

gravidanzaFa ancora parlare di sé il fertilityday, la campagna del ministero della Salute volta a dire alle donne di stare attente all’orologio biologico. Una famiglia modenese con quattro figli, quella di Fabio Rossi, ex consigliere comunale Pd e oggi fuori dalla politica, ha scritto al ministro Beatrice Lorenzin una lettera che sta impazzando sui social.

E dice così: “Cara Ministra Lorenzin, hai proprio cannato…Mi chiamo Fabio e sono un papà di 4 figli di 13, 11, 8 e 1 anno. Sono sposato, lavoro in una pubblica amministrazione e alla veneranda età di 39 anni sono stato educatore scout, consigliere comunale, ho depositato un brevetto, ho scritto due romanzi e sono un runner amatoriale, insomma avrei potuto essere uno di quei biondi sorridenti del tuo volantino, il pedigree c’è tutto… e invece no. Perché vedi, con mia moglie abbiamo avuto alti e bassi, perché incastrare i mille impegni di tutti è spesso un gran casino, perché essere marito ed essere padre sul serio significa farsi il mazzo, significa amare e scegliere di farlo ogni santo giorno. La campagna sulla fertilità offende le famiglie come la mia, che arrivano col fiato corto al sabato, che passano le notti insonni perché la piccolina piange, che rinunciano al ristorante e optano per un take-away, ma che non farebbero cambio con nessuno e niente, perché vedi, cara ministra, io sono felice delle scelte che ho fatto e sono fiero delle mie imperfezioni, orgoglioso della mia profonda distanza a quel modello misogino e razzista a cui tu vorresti ci riferissimo… Pensa, lo hanno capito anche alla Barilladove hanno messo a far da testimonial un fornaio single ispanico che parla alle galline e un papà separato che fa il rappresentante di pasta asciutta. Hanno capito che la sostanza se ne sbatte delle forme bon-ton, del colore dei capelli, del numero dei figli, delle preferenze sessuali, delle abitudini più o meno bigotte, che non sta scritto da nessuna parte che l’uomo quando torna dal lavoro ha il diritto di appoggiare il culo sul divano mentre la donna ha il dovere di stirargli le camicie… cara ministra, permettimi di chiedere scusa alle tante persone che hai offeso a nome di quelle famiglie, come la mia, che nella loro ordinaria quotidianità sanno essere feconde. Nelle relazioni, nell’educazione, nel servizio, sperando che da qui al prossimo anno tu possa scoprire quanto sia bello il valore dell’umiltà e magari, chissà, chiedere scusa”.. La lettera è arrivata a destinazione, anche attraverso Twitter, ma Beatrice Lorenzin non ha ancora risposto.

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