I fogli con i buchi, rigorosamente rinforzati. Ma perché? Perché sennò le “anelle” del raccoglitore li strappano? Me lo sono chiesta ieri mentre mi aggiravo tra le corsie del supermercato, reparto cancelleria, con quella lista chilometrica di cose da comprare che le insegnanti consegnano alla fine dell’anno scolastico precedente.
Mentre mio figlio piccolo infilava nel carrello quaderni alla rinfusa (alla fine ne avevamo una quarantina, non mi ricordo nemmeno dove li ho lasciati prima di pagare), io cercavo di dare un ordine alla spesa con la figlia grande in preda all’ansia da acquisto e supportata psicologicamente dall’amica che per fortuna aveva comprato già tutto l’occorrente (“tranquilla, il quadernino per gli avvisi va bene anche rigido”, “dai retta a me, le etichette sono nella corsia di là).
Finché ho incontrato un papà nelle mie stesse condizioni psicofisiche, che mi ha girato un paio di domande troppo difficili. Alla prima, “sai dove sono le buste trasparenti?”, ho risposto negativamente (viva l’ignoranza che ti salva, a volte), provando un po’ di pena per i suoi occhi smarriti già alla seconda voce della lista e crogiolandomi per un secondo nel fatto che nella mia, di lista, le buste trasparenti non ci sono.
Fino a che mi è venuta a mente una questione fondamentale: i quaderni di matematica devono avere i margini? Mi sembrava di aver letto giorni prima sul gruppo WhatsApp della classe, mentre ero in Puglia in vacanza con il corpo e con il cuore, un dibattito sulla “righina azzurra”. Ho provato a ricostruire la diatriba “riga sì, riga no” nella testa, visto che se avessi tirato fuori il cellulare mio figlio piccolo avrebbe iniziato a invocare tutta la prima serie, poi la seconda e anche la terza, di Peppa Pig. Ma non ne sono venuta a capo. Per fortuna la grande, finalmente sedata dall’amica, ha scelto senza tentennamenti una serie di quaderni senza riga, attratta dalle copertine e interessata a nient’altro che a quelle. E ho tirato un sospiro di sollievo.
Solo a casa mi sono accorta di avere saltato la voce “grembiule”. E senza nemmeno pensarci, ho tirato fuori dall’armadio quelli dello scorso anno, con qualche alone in qua e in là. Poi mi sono ricordata di quel papà: sarà ancora là?
In questo articolo ci sono 0 commenti
Commenta