Imola, inaugurato il nuovo mammografo digitale

mammografo digitale ospedale ImolaL’importanza della diagnosi precoce delle neoplasie della mammella è evidente. In Italia il tumore al seno registra oltre 48mila nuovi casi all’anno e statisticamente una donna su nove viene colpita da questa malattia nel corso della vita. Fortunatamente la mortalità a causa di questo cancro è in continua diminuzione, con un numero crescente di donne che arriva alla guarigione e con un’aspettativa di vita in costante aumento, proprio grazie alla diagnosi precoce, all’efficacia dello screening e a terapie sempre più mirate. Segno di quanto l’attività di prevenzione sia importante e – allo stesso tempo – di quanto servizi di diagnostica efficiente sul territorio possano rappresentare un vero e proprio salvavita per le comunità che ne beneficiano.

Da qui la scelta dell’azienda imolese Sacmi di finanziare, su indicazione della Ausl di Imola, l’acquisto di un nuovissimo mammografo digitale diretto con tomosintesi e stereotassi, che potrebbe dare una svolta sia alla tecnica diagnostica e quindi alla prevenzione secondaria, sia all’efficacia della terapia chirurgica, grazie alla maggiore precisione dell’esame ed al ridotto numero di falsi positivi. L’inaugurazione del nuovo strumento è avvenuta sabato mattina all’ospedale di Imola.

La mammografia 3D con tomosintesi è in grado di identificare le neoplasie del seno con un’elevata accuratezza diagnostica, individuando anche lesioni molto piccole e con maggiore precisione rispetto alla mammografia digitale convenzionale. Ideata negli Stati Uniti e applicata dal 2011 questa tecnica consente, in sostanza, di evidenziare in maniera più chiara ed accurata anche piccole alterazioni indicative di un tumore di ridottissime dimensioni.

Ma non è tutto: oltre a individuare le neoplasie con maggiore accuratezza (più 41% di tumori invasivi localizzati, secondo uno studio dell’Università della Pennsylvania, meno 15% di richiami per falsi negativi e più 29% di reali neoplasie individuate), il nuovo strumento consente anche, in caso di lesioni sospette, di effettuare biopsie stereotassiche mini-invasive che riducono il tempo di esecuzione dell’indagine e ne accrescono la validità.

Questo significa aumentare l’efficacia dello screening (scovare tutti i potenziali tumori) e, ponendo Imola tra i centri di eccellenza a livello nazionale (attualmente la tecnica è disponibile in alcune grandi città italiane), superare la soglia dei 150 interventi chirurgici l’anno per carcinoma mammario primario, lo standard minimo definito dalla normativa che i centri chirurgici senologici devono assicurare.

Sacmi ha sempre rivolto un sostegno particolare all’Ausl del territorio con diversi contributi: la prima risonanza magnetica nel 1996; le diagnostiche radiologiche nel 2002; la 7° sala operatoria nel 2007; la nuova risonanza magnetica del 2009; tre ecografi e un ecocardiografo tra il 2011 ed il 2014, ed oggi il nuovo mammografo digitale. 

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