Il sindaco di Faenza Giovanni Malpezzi solleva un polverone sui minori albanesi a suo dire mandati dalle famiglie a studiare in Italia (“a spese nostre”) ma ufficialmente abbandonati, discriminati o perseguitati, quindi considerati minori stranieri non accompagnati, quelli che per la legge vanno tutelati e supportati economicamente.
“Questi ragazzi — racconta il sindaco a La Repubblica — non sono abbandonati ma addirittura accompagnati nel nostro territorio, lo abbiamo accertato in numerosi casi. Vengono per studiare, soprattutto nelle scuole professionali. E al compimento del 18esimo anno hanno il permesso di soggiorno. Un intento nobile, senza dubbio, ma perché questo college deve essere pagato dallo Stato italiano? Sono servizi che a noi costano fra gli 80 ed i 100 euro al giorno, a persona. Debbono essere riservati a chi ha davvero bisogno”.
Per il primo cittadino, quello degli albanesi è un caso particolare: “Non fuggono da un Paese in guerra o colpito da carestia e arrivano a Faenza e dintorni ormai da tre anni. E tutti dalla stessa provincia, Elbajan. Altri minori hanno il diritto di precedenza. Per questo a primavera abbiamo inviato lettere di diffida alle famiglie che siamo riusciti a rintracciare, dicendo che debbono rimborsare al nostro Comune i soldi spesi per i loro figli. Adesso partiamo con le cause civili. Speriamo almeno in un effetto deterrente”.
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