Gli integratori in gravidanza? Non servono a niente

gravidanzaE’ semplicemente marketing o, come cantava Bennato, “l’unico rischio è che sia tutto finto e che sia tutta pubblicità”. Dunque: uno studio britannico ha appena dimostrato che gli integratori multivitaminici venduti come specifici in gravidanza servono a poco. Fanno bene sì ma al portafogli di chi li produce e di chi li commercializza. A renderlo noto è una ricerca appena pubblicata sulla rivista Drug and Therapeutics Bulletin, edita dal prestigioso British Medical Journal. Uniche eccezioni sono l’acido folico e la vitamina D: queste due sostanze proteggono effettivamente la salute delle mamme e dei bambini; 400 microgrammi di acido folico e 10 microgrammi di vitamina D al giorno hanno un’efficace azione preventiva.

Per il resto dei multivitaminici (prodotti che di solito contengono vitamine del gruppo B, C, D, E, K, acido folico, iodio, magnesio, ferro, rame, zinco e selenio) “non vi sono evidenze scientifiche”. A meno che, sostiene la ricerca, alla base non via sia una grave situazione di malnutrizione. Ma le mamme del ricco occidente, sane e alimentate da fin troppe calorie, non ne hanno bisogno. Anzi, la vitamina A assunta in eccesso potrebbe essere controproducente. Lo studio ovviamente ha gettato nel panico l’industria degli integratori alimentari la quale, tramite la Health Food Manufacturers’ Association, ha fatto sapere che molte donne in età fertile non seguono una dieta sana e sono carenti di vitamine e altri minerali. E quindi la magica pillolina diventa un toccasana.

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