Beautiful pregnant young woman covered in purple fabric standing in profile

“Non esistendo normativa in merito al diritto di precedenza per invalidi e donne in gravidanza verranno accettati allo sportello solo provvisti di numero. Pertanto il diritto di precedenza è a discrezione degli utenti secondo il buon senso e l’umana cortesia”.

Così recitava un cartello appeso a lungo (ed ora rimosso) negli uffici della Asl Roma 1 di Largo Rovati. A segnalare l’episodio è il Sole 24 Ore in una sezione dedicate alle famiglie. Nell’articolo vengono riportati i disagi della protagonista alle prese con la burocrazia nel momento più delicato per una donna: nausee, giramenti di testa, debolezze, cali di zuccheri contro il muro di gomma dell’insensibilità pubblica.

Si ricorda anche che “in Italia una normativa ad hoc per tutelare le donne incinte nelle loro interazioni con i pubblici uffici e privati non c’è” e che il cartello è  stato rimosso poiché “poteva prestarsi a fraintendimenti e, involontariamente, poteva indurre a prestare meno attenzione alle persone più fragili”. Che umiliazione.