I commenti non richiesti delle amiche senza figli (che tenerezza)

capricciLe amiche senza figli (non me ne vogliano, sanno essere anche adorabili) ti chiamano alle quattro e mezza in punto, quando suona la campanella.

Ogni volta che racconti loro che non dormi da due anni, pensano di poterti risolvere la vita in tre secondi: “Hai provato a dargli la camomilla?”.

Le amiche senza figli, davanti a un neonato che urla, ne sanno una più del diavolo: la frase “secondo me ha fame” la piazzano lì a meraviglia, anche se il neonato in questione ha appena trangugiato un biberon di latte. Magari addizionato di biscotti solubili.

Le amiche senza figli sono di una tenerezza estrema quando alle 21,55 di un mercoledì di maggio ti mandano un messaggio su WhatsApp: “Sto uscendo a fare un giretto in bici, vi aggregate?”. E vorresti rispondere che per fortuna i bambini li hai appena sedati dopo un’ora di convincimenti, favole, coccole, ciucci e lucine accese a metà. Perché è tardissimo, domani si va all’asilo, non li sopportavi più e non vedevi l’ora che dormissero. E ora, se c’è una giustizia al mondo, hai ripreso in mano il romanzo iniziato otto mesi fa e di cui non ricordi assolutamente nulla. Perché il tempo di leggere non c’è più. E quel libro che ti hanno regalato per l’ultimo compleanno giace sotto coltri di polvere.

Le amiche senza figli sembrano intrise di pedagogia, sanno la Montessori a menadito e quando – in piena fase “terrible two” – assistono a una simpatica scenata di capricci, ti fanno la domanda del secolo: “Perché fa così?”. E tu non sai se fare spallucce e contare fino a tre o usarle come capro espiatorio di tutta la tua frustrazione genitoriale.

Le amiche senza figli ti invitano continuamente ad aperitivi, incontri letterari, sedute di yoga. E tu, per paura di sembrare una “bidonara” cronica, ti senti anche in dovere di giustificarti: “Sai, i bambini”.

Le amiche senza figli, quando dici loro che se la prova più dura da superare per una coppia sono proprio loro, quegli esseri umani mignon, ti guardano di sbieco: “Ma non erano il coronamento massimo del sogno d’amore?”. E ti fanno sentire pure in colpa, in bilico tra l’idea che è bene avvisarle per tempo e quella che è il caso ci sbattano la testa da sole, dopo l’ubriacatura dell’illusione.

Le amiche senza figli assomigliano alle amiche con i figli un po’ cresciuti, quelle fuori dal tunnel. Che hanno magicamente dimenticato. E invece che rivangare nella memoria, si stupiscono dei ritmi e dei limiti della tua vita figlio-centrica. E tu, per consolarti, ti volti a guardare l’ennesima amica incinta, contando i (pochi) anni di scarto che separano tuo figlio piccolo dal nascituro. Provando tanta pena per il baratro in cui sta per finire anche lei, che si fotografa il pancione avvolto di nastri. E che tra due mesi, con i capelli sporchi e le occhiaie, ti dirà no a ogni proposta. E tu, perché nel frattempo i tuoi figli saranno cresciuti ancora un po’, forse non la capirai più. O, per un’automatica attività di rimozione, avrai – altrettanto magicamente – dimenticato.

 

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