
Il caso della bimba di quasi tre anni che segue un regime alimentare vegano, ricoverata al “Gaslini” di Genova, ha risollevato il polverone intorno ai genitori che, per i propri bambini, scelgono una dieta senza proteine di origine animale.
Genitori che, come Fabio Ferro, davanti a notizie del genere reagiscono con “grande irritazione”. Fabio, che è anche tra gli organizzatori del festival #veganintlamuraia in programma il 9 e 10 luglio a Lido di Dante, ha due figli insieme alla compagna Sabrina: Alex di 17 anni e James di 13 mesi. Tutti e quattro seguono un’alimentazione vegana, che attinge per lo più all’orto di casa: “Cerchiamo quasi sempre di fare auto-produzione”.
Per il piccolo di appena un anno (“che comunque pesa dieci chili e mezzo”) la famiglia, che vive a San Pancrazio in provincia di Ravenna, si sta facendo seguire dal pediatra vegano Mario Berveglieri, che terrà una conferenza anche durante il festival (il 10 luglio alle 19): “Con il suo aiuto e i tanti studi che facciamo, riusciamo senza problemi a costruire una dieta bilanciata per i nostri figli. I nostri pasti iniziano tutti con frutta e verdure crude accompagnati da olio e limone, oltre che semi oleaginosi, e continuano con un piatto a base di cereali e legumi che compensa del tutto quella che l’opinione comune vuol far passare come una carenza proteica. Aggiungiamo, ogni tanto, formaggio vegano o yogurt di soia, senza dimenticare la frutta secca”.
Il piccolo James, in ogni caso, continua anche a essere allattato al seno: “L’idea secondo cui i vegani non sanno come alimentare i propri figli per bene è una leggenda. Io vedo bambini crescere a prosciutto cotto e coca cola, ne vedo altri che a sette anni pesano settanta chili. L’obesità non fa notizia, però. Fa scalpore solo una bambina denutrita, che per carità non va bene, solo perché c’è di mezzo la parola vegan”.
Quello che Ferro rivendica, soprattutto, è la conoscenza che le persone vegane hanno di ciò che mangiano: “Io so quali cibi vanno associati per trarne il maggior beneficio, come il famoso caso del ferro e della vitamina C. E so che la vitamina B12, di cui tanto si parla, deve in molti casi essere integrata, così come tra l’altro avviene per le persone onnivore, visto che le mucche vengono alimentate con mangime che ne contiene. Non m’improvviso di certo. Né tantomeno, per i miei bambini, l’alimentazione vegana è una forzatura: loro apprezzano tutto quello che mettiamo in tavola. James, così piccolo, è benissimo in grado di mangiare con gusto un’insalata con avocado, cipolle e fragole”.
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