Telecamere all’asilo: il vicesindaco di Rimini fa dietrofront

Gloria Lisi mamme RiminiQuesta mattina il vicesindaco con delega ai servizi educativi del comune di Rimini, Gloria Lisi, ha incontrato una delegazione di mamme, in rappresentanza dell’iniziativa organizzata in piazza Cavour sulle misure di sicurezza e tutela dei bambini nelle strutture d’infanzia. La delegazione ha presentato al vicesindaco e al direttore del personale, Alessandro Bellini, alcune proposte per innalzare l’attività di controllo nelle strutture d’infanzia, a partire dai sistemi di videosorveglianza. Come recita una nota dell’amministrazione, “è stato spiegato come la legge attuale vieti tassativamente l’introduzione di sistemi di videosorveglianza per controllare l’attività lavorativa“. Un dietrofront clamoroso, dato che sei giorni fa la stessa Lisi aveva dichiarato: “Sono favorevole all’installazione delle telecamere in luoghi come questi: sono disposta a sacrificare un pezzo della mia privacy per salvaguardare i più deboli”. Invece l’ipotesi avanzata di creare commissioni di controllo dei servizi educativi, formate sia dalle istituzioni che dai genitori, sulla falsariga di quanto già avviene per il servizio mensa, è stata accolta “con interesse” da parte dell’amministrazione comunale.

La Lisi ha poi aggiornato le rappresentanti delle madri sulle azioni in atto da parte del Comune in seguito alla vicenda dell’asilo “Delfino”, che ha originato la protesta e che ha portato all’arresto della maestra Loredana Pacassoni. Innanzitutto ha informato circa l’attivazione dell’indagine interna all’amministrazione comunale, con il duplice obiettivo di portare a compimento in tempi rapidi il processo disciplinare, e quello di verifica e aggiornamento dei protocolli interni di controllo. E’ stato anche ricordato l’incontro in programma domani in Procura tra il Comune e i rappresentanti dei genitori dell’asilo “Delfino” per l’acquisizione delle immagini integrali e del video girato all’interno della classe in cui lavorava la maestra ora agli arresti domiciliari. Ha inoltre ribadito l’impegno di sottoporre la  costituzione del comune di Rimini come parte civile.

“Come madre ho condiviso le preoccupazione, le ansie e lo smarrimento delle famiglie – ha affermato il vicesindaco – e come amministratore ho posto l’attenzione sulle azioni migliori e più efficaci da mettere in campo per il bene più alto della vicenda in questione, che è quello dei nostri bimbi. Purtroppo la vicenda dell’asilo Delfino mostra come basti un solo, gravissimo fatto, possa per rischiare di mettere in discussione un servizio svolto in tutte le sue componenti e in tutta la sua lunga storia di qualità, passione, impegno, capacità e sensibilità. Da parte nostra dobbiamo elaborare risposte rapide”. La Lisi ha promesso “verifiche interne sulla puntuale attuazione dei protocolli”, “un maggiore coinvolgimento attivo di rappresentanti dei genitori in azioni di controllo e verifica dei servizi educativi”, e “la massima collaborazione” ma, per questioni giuridiche, le telecamere si sono spente ancora prima di accendersi. Forse quella conferenza stampa fatta la scorsa settimana, nell’immediatezza dell’arresto della maestra, come tutti i provvedimenti presi o annunciati sull’onda emotiva di un fatto spiacevole,  è stata ‘un tantino’ precipitosa.

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