Il progetto didattico in ambiente naturale realizzato nel parco Freelandia dell’omonimo agriturismo di Montescudo (Rimini) è stato incluso nella rosa dei tre finalisti nella sezione “Miglior progetto educativo o didattico nel nido d’infanzia o in nuove tipologie di servizi per la prima infanzia” all’interno del Premio Nazionale infanzia “Piccolo Plauto”.
E gioisce Emanuela Lombardi, il dottore forestale che ha ideato il modello didattico in ambiente naturale: “Il progetto nasce e si sviluppa riconoscendo un’esigenza sempre più presente nelle scuole e nelle famiglie la necessità profonda di permettere ai propri figli ed alunni di fare esperienze dirette, non mediate dall’utilizzo di mezzi tecnologici o semplicemente veicolate dalle parole, dai libri”.
Il modello didattico prende spunto dal contesto agricolo e ambientale dell’azienda agricola o agrituristica di riferimento: “Gli allestimenti necessari all’implementazione dell’attività didattica devono essere molto semplici, realizzati con materiali tipici del luogo o semplicemente ‘sfruttando’ delle peculiarità o caratteristiche morfologiche ed ambientali presenti. L’azienda agricola offre spunti didattici fantastici perché assolutamente reali. Un campo coltivato, una siepe, un processo produttivo o di trasformazione, i piccoli animali da cortile o semplicemente un bosco, una radura”.
Collante tra bambino e natura è un personaggio fantastico, nello specifico è stata scelta “la fata” perché personaggio “materno”, morbido non eccessivamente invadente nell’immagine collettiva, con poteri “magici” in grado di accompagnare il bambino attraverso una storia a tema fantasy in una avventura verso un obiettivo finale concreto che possa motivare il piccolo protagonista: “I bambini interagiscono continuamente con il contesto ambientale grazie alla regia del personaggio fantastico, osservando, camminando, superando ostacoli o indovinelli, incontrando altri personaggi, massimo due, con la funzione di esorcizzare un concetto importante anche di carattere emotivo come la paura”.
Ogni giornata ludico.didattica ha degli “ingredienti” comuni: “Qualche e tempo prima della visita viene inviata una lettera a scuola che le insegnanti leggono ai bambini come invito delle Fate a raggiungerle al parco per aiutarle a conquistare un obiettivo in funzione del tipo di percorso scelto. Appena giunti al parco i bimbi devono subito vedere le fate. Questo momento rappresenta il primo contatto visivo con ‘la realta. Si passa poi al travestimento. I bimbi con il travestimento ricevono tutti un lasciapassare, una missione, un ruolo che dovranno sostenere fino alla fine del percorso. L’altro ingrediente è ‘l’energia’ che la fata trasmette sottoforma di polvere magica necessaria al bambino per diventare ‘forte’. Quando tutte le prove sono state superate, quando ci si avvia alla conclusione del percorso, prima di ‘uscire’ dalla storia la fata ringrazia e sottolinea il valore di quello che è stato fatto attraverso una filastrocca per i più piccoli, la verifica del raggiungimento di un obiettivo per i più grandi.
Nel parco di “Freelandia” i percorsi attivi sono tre: il percorso delle emozioni, dell’acqua e delle api.
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