Con le sue bolle giganti fa sognare i bambini. E’ un artista di strada ma nel cassetto ha una laurea in medicina e nell’animo pure una in filosofia anche se nessuna università gliel’ha mai certificata. L’ha imparata direttamente sul campo perché, come ha scritto un grande romagnolo, Alfredo Oriani, “passano più idee per una strada in un giorno che non ne escano da un’università in un secolo”. E lui, Boris Egorov, l’omone russo che regala sorrisi ai nostri figli, aggiunge: “La vita somiglia ad una bolla di sapone: è bellissima ma prima o poi scoppia”. Una saggezza lieve come i suoi ‘ferri del mestiere’, frutto di anni passati in mezzo alla gente più semplice, a contatto con lo stupore e l’innocenza dei più piccoli.
Uno pensa: a chi può dar fastidio una persona così? Chi può volergli male? Eppure quest’uomo giovedì sera è stato insultato e minacciato solo perché faceva il suo lavoro: divertire i bambini con le bolle giganti. Come riportano i media locali, verso le 21 l’uomo era in passeggiata a Viareggio quando il commesso di un negozio, evidentemente infastidito dalla sua presenza, gli ha gettato addosso dell’acqua, facendoli fare un vero e proprio bagno. Non pago, gli ha gridato: “Ma ti devo massacrar di botte?… Ti spacco la testa”.
La scena è stata ripresa da Victor Musetti, amico di Boris, e caricata sui media; in poche ore la protesta è deflagrata sul web. Gli attestati di solidarietà all’ex medico si sono moltiplicati, così come la condanna del gesto del negoziante (tra queste anche quella del sindaco di Viareggio). E’ nato l’hashtag #iostoconBoris e per domani pomeriggio è stata programmata una manifestazione di solidarietà davanti al negozio: sono previste (almeno) centinaia di persone tutte ‘armate’ di tubetti per le bolle di sapone.
Di fronte a questa figuraccia, al titolare del negozio non è rimasto che scusarsi: “Abbiamo sbagliato, siamo intenzionati a chiedere scusa e a chiudere questa vicenda davvero brutta”. D’altronde quando gli affari sono in pericolo non c’è altra strada. Come ha scritto Victor su Facebook: “Queste persone gestiscono uno dei negozi più importanti di Viareggio e vorrei vedere adesso quanti avranno ancora il coraggio di comprare qualche cosa da loro”. Paura del boicottaggio o vero pentimento?
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