La maestra non ci sta. L’insegnante dell’asilo nido di Zovencedo, in provincia di Vicenza, sospesa per cinque mesi per maltrattamenti ai danni dei bambini della scuola dell’infanzia si difende e racconta la sua versione dei fatti al Giornale di Vicenza: “Chiedo scusa per lo schiaffo, ma non ho mai sputato in faccia al bambino“. La vicenda dello sputo come “metodo di insegnamento”, per punire un piccolo alunno che a sua volta aveva sputato ad un coetaneo cioè, non sarebbe vera. Eppure le accuse sono gravi e circostanziate. Gli episodi molteplici e in gran parte ripresi dalle telecamere degli inquirenti: il periodo di riferimento va da ottobre 2014 fino a poche settimane fa. La donna. G.P., 60 anni, però controbatte: “Se fossi così pericolosa come sostiene chi mi accusa, come mai dal 2014 a oggi nessuno ha detto o fatto niente?”.
Quanto ai video la maestra, con un’esperienza ventennale nello stesso istituto statale, spiega al quotidiano veneto che alcuni frammenti estrapolati dal contesto inducono all’errore di giudizio. Però poi ammette che rivedendosi ha pensato: “Quella non sono io“. Qualcosa, dunque, è successo. E allora la donna si chiede: “Perché nessuno è intervenuto prima di martedì? Se è vero che ho fatto male ai miei bambini, pagherò e chiederò scusa. Ma se qualcuno a scuola vedeva che ero una pazza scatenata e non ha fatto nulla, non sono l’unica ad avere responsabilità. Dovevo essere fermata prima”.
In questo articolo ci sono 0 commenti
Commenta