Sciopero alla scuola elementare: arrivano i carabinieri

carabinieri hookipa marina di ravennaAdesso la vicenda sta assumendo connotati da codice penale. Da un po’ di mesi a Santa Maria di Sala, in provincia di Venezia, si trascina una protesta contro una maestra elementare giudicata inadeguata dai genitori: i bambini fanno tutti gli stessi errori in italiano. Colpa, questa l’accusa, dell’impreparazione della docente che confonderebbe perfino i gruppi “cq”, “cu” e “qu”. L’episodio ha scavalcato i confini regionali e anche Romagna Mamma qualche giorno fa ne aveva parlato. Tuttavia ancora non è stata scritta la parola fine. Anzi.

Dopo che i genitori hanno cominciato uno sciopero a oltranza – in aula si sono visti solo tre dei 38 bambini delle due classi nelle quali insegna la maestra -, a scuola si sono presentati i carabinieri. Di mezzo c’è l’articolo 731 del codice penale: “Inosservanza dell’obbligo dell’istruzione elementare dei minori”. Un reato punito con una modesta ammenda (ennesima dimostrazione che l’istruzione e la cultura in Italia non sono certo una priorità) ma pur sempre in reato. Il rischio della denuncia da parte delle autorità ha convinto i genitori a mandare di nuovo i figli a scuola ma non ha placato gli animi.

Formalmente la maestra è stata sospesa fino al 17 marzo per un procedimento disciplinare (non di tipo ‘grammaticale’, però), nei prossimi giorni dovrebbe rientrare anche se ancora non si è vista. Nell’incertezza i genitori hanno fatto scattare la protesta: “Non la vogliamo – scandiscono ai media locali -. I nostri figli hanno diritto ad un’istruzione adeguata”. Allo stesso tempo nessuno di loro vuol finire in tribunale: a questo punto prende corpo il clamoroso trasferimento di massa in un altro istituto a fine anno scolastico.

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