Metti due profughi a fare lezione alle scuole medie e scoppia il pandemonio. Alla preside pareva una buona idea quella di una testimonianza diretta ma le famiglie non la pensano esattamente così e meditano di boicottare il progetto e non mandare i figli in aula. La vicenda, come raccontano i media locali, si svolge all’istituo comprensivo scolastico Casteller di Treviso.
La circolare della dirigente che annunciava una serie di incontri fra gli alunni di seconda e terza media e i richiedenti asilo non è piaciuta. Particolarmente contestato l’incontro dal titolo “Attività, stereotipi e pregiudizi (conoscenza dei meccanismi che li determinano e possibilità di attenuarli)” con le testimonianze di due profughi, in collaborazione con la Caritas. I genitori denunciano la mancanza di contraddittorio, il fatto che l’iniziativa non sia condivisa e, senza mettere in dubbio il valore dell’integrazione, fanno notare che “si parla solo con una campana”. Anche l’amministrazione comunale non ha gradito un’iniziativa giudicata ‘appiattita’ sui programmi della Caritas.
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