E’ stata una decisone lunga e sofferta: otto ore di camera di consiglio. Alla fine, poco dopo le 20 di ieri sera, i giudici della Corte di assise di Ravenna hanno emesso il verdetto più pesante, la pena massima prevista dal codice penale: ergastolo. Così si chiude il processo di primo grado a carico di Daniela Poggiali, 43enne ex infermiera dell’ospedale Umberto I di Lugo, accusata di avere ucciso l’8 aprile 2014 la paziente RosaCalderoni, 78 anni, con un’iniezione di potassio cloruro dopo aver allontanato i parenti dalla stanza dell’anziana.
Tecnicamente è stata esclusa l’aggravante dei motivi abbietti e confermate quelle della premeditazione e dell’uso di un mezzo venefico. Alla lettura della sentenza la Poggiali, già criticata in passato per atteggiamenti giudicati ‘sfacciati’ e irriverenti (il selfie dell’infermiera con il cadavere della donna è rimasto impresso a molti ma anche i sorrisi in aula sono stati criticati a più riprese) è rimasta impassibile: ha solamente abbassato gli occhi e scosso la testa. L’avvocato, che aveva chiesto l’assoluzione della sua assistita, ricorrerà in appello. Resta, per ora, il mistero di altre morti sospette all’ospedale di Lugo in coincidenza proprio con i turni della Poggiali.
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