Bimbi violenti in classe, i genitori lasciano a casa i figli da scuola per due giorni

(Foto d'archivio)
(Foto d’archivio)

Scuola primaria Garibaldi, via Rubicone a Ravenna. Questa mattina oltre la metà dei genitori che hanno i figli in una delle classi hanno telefonato a scuola per comunicare che oggi e domani i loro bambini non andranno a scuola. Una decisione forte che le famiglie hanno preso dopo l’ennesimo episodio di violenza accaduto venerdì scorso, quando è stato necessario chiamare l’ambulanza, che ha portato all’ospedale una collaboratrice scolastica.

“Una compagna di mio figlia – racconta Marco M., uno dei papà coinvolti nella “protesta”- ha iniziato a picchiare la maestra e dopo che una collega e una bidella hanno cercato di intervenire, ha menato anche loro”. In realtà, come racconta il papà, il problema va avanti dallo scorso anno, anche se – grazie a un progetto avviato insieme al Comune e consistente in una serie di incontri tenuti da alcune psicologhe con i genitori e con gli alunni – era stato in qualche modo fatto rientrare: “Al momento, in classe, ci sono un paio di soggetti problematici che alzano le mani, rubano oggetti, minacciano. Una compagna di mia figlia, in bagno, si è vista tagliare una ciocca di capelli con le forbici. Una situazione sulla quale bisogna intervenire al più presto”.

A impedire una soluzione, secondo Marco M., ci si è messo anche il cambio di insegnante: “La maestra d’italiano dello scorso anno, la stessa che aveva seguito il progetto sulla non violenza, a ottobre è andata in maternità e la nuova maestra, con tutto l’impegno, non conoscendo le dinamiche della classe sta facendo molta fatica a riportare la tranquillità. Abbiamo immediato bisogno di aiuto”.

I genitori hanno mandato questa mattina alla dirigente Nadia Gardini una lettera in cui spiegano le motivazioni del loro gesto: “Siamo davvero preoccupati. I nostri figli sono arrivati al punto in cui raccontano di botte e violenze quotidiane come se quella fosse la normalità. Alcuni, poi, a scuola non vogliono più andare”.

Rammaricata Simonetta G., rappresentante di classe: “Avevamo iniziato l’anno molto bene, anche sulla scia del progetto dello scorso anno. Adesso, però, abbiamo la sensazione che l’insegnante abbia perso il controllo della situazione. E lo stato delle cose in classe non è più accettabile. Abbiamo deciso di dare un taglio netto, di attivarci prima di sentire nuovamente la dirigente”.

In questo articolo ci sono 10 commenti

Commenti:

  1. In classe da mio figlio piccolo,in prima, è arrivato un bambino proveniente da altra scuola di Ravenna spostato x motivo analogo: bambino problematico che maestre e compagni avevano difficoltà a gestire. I genitori hanno “scioperato” e tenuto a casa i figli con lo scopo di farlo spostare. Ebbene è finito in classe con noi….Eravamo in un’oasi felice,ora invece le maestre sono in grossa difficoltà a svolgere il programma e soprattutto a gestire il bambino definito “particolarmente difficile!”. Come andrà a finire non lo so…fatto sta che il preside della scuola per ora è “latitante ” e non si riesce a incontrare seppur per una situazione grave da subito. I genitori del bambino non vigliono riconoscere il problema e lo definiscono semplicemente “più vivace” di altri… ma un bambino che manda a quel paese le maestre, che si butta a terra, che minaccia di tirare una sedia addosso a un compagno, onestamente mi pare ben più che “vivace”. Ma la colpa è del sistema! I bambini hanno il diritto di andare a scuola! E se qualcuno ha qualche problema di gestione ha diritto lo stesso di frequentare ma con una soluzione ottimale x tutti! Un sostegno? Un aula a parte? Un insegnante a parte? Non sta a me decidere ma una soluzione ci sarà! ? O no? O questo bambino deve essere cacciato dalle varie scuole col rischio che succeda qualcosa di grave e irreparabile? E non si tratta di razzismo ma di DIRITTO ALLO STUDIO! E diritto degli insegnanti di fare il proprio lavoro!

    1. Spostare un bambino per problemi comportamentali e’ assurdo e antieducativo ma quando si amplificano i problemi perché magari ci sono altre “cose”che danno fastidio e’ ancora peggio. La scuola ha le proprie responsabilità ma le famiglie non ne sono esenti. Educare i propri figli all’accettazione, all’accoglienza senza evidenziare e ingigantire i problemi sembra una missione impossibile! Fortunatamente per noi le elementari sono finite e posso affermare che ho trovato più bullismo lì che nelle scuole superiori e il motivo sapete qual’e’? Le mamme! Si le mamme che si fermano fuori scuola a chiacchierare o sui gruppi WhatsApp e si caricano l’una con l’altra per il voto, per la litigata, per l’incaricato assegnato dalla maestra….e quando il proprio figlio/a esce terzo grado e commenti!!! Cercare di lasciare fare il proprio lavoro alle maestre mi sembrerebbe una cosa ragionevole, la classe a parte e la maestra dedicata come soluzione non esiste proprio! Il sostegno (e la maestra di sostegno non esime dai propri compiti le maestre curriculari perché si intende a sostegno della CLASSE) potrebbe sicuramente essere una buona soluzione ma i genitori del bambino devono essere d’accordo e a volte non è facile da accettare, in più se si viene da una situazione precedente dove hanno fatto di tutto per costringerti a trasferire tuo figlio credo sia ancora più difficoltoso! Quindi mamme della nuova scuola dimostratevi più aperte mentalmente e cercate di esortare i vostri bimbi ad essere accoglienti nei confronti del nuovo arrivato potrebbe essere la strada giusta.

  2. Credo sia necessario un intervento immediato, anche dei servizi come la Neuropsichiatria Infantile. Il disagio è dei bimbi che vivono un clima in classe sicuramente teso e di chi mette in atto comportamenti violenti che senza dubbio sta male e necessita di aiuto.

  3. E fare un passo indietro, ma bisognerebbe che le maestre ri iniziassero a dare due schiaffi a chi si comporta male, i genitori anziché dare contro alla maestra dovrebbero dargli due schiaffi anche loro i ragazzi di oggi sono troppo poco rispettosi sia con gli insegnanti che con i compagni.

    1. Gli schiaffi li darei io a te con tutto il cuore.Il bambino è evidente che ha un disagio comportamentale,un ADHD,DOP,DSA e dunque determinate sue azioni nn sono volute da lui.È evidente che bisogna aiutarlo con qualche terapua comportamentale

      1. Due schiaffoni fatti bene ,isolamento, e bocciatura a fine anno e così anno dopo anno sino allo sfinimento del ragazzino e della famiglia che finalmente si renderà conto della situazione. Se la famiglia non insegna……

  4. Simona, penso che il commento più ragionevole sia il tuo. Si tratta di una scuola di Ravenna, non di un minuscolo paesino sperduto nel nulla, quindi è possibile ed auspicabile che si attivino immediatamente le Pedagogiste del plesso scolastico ed una Psicologa e che sia, eventualmente in seguito (ma tempestivamente), interpellato il servizio di Neuropsichiatria Infantile. Tutti, indistintamente, chi appare vittima (e forse lo è) e chi appare carnefice (e forse lo è). Senza dubbio Simona, hai ragione. Tutti i minori, in questo caso, necessitano di aiuto e vanno tutelati, in quanto si trovano loro malgrado in una situazione di sofferenza. Però una cosa mi lascia perplessa: mi domando come può una ragazzina da sola picchiare tre persone adulte? Ha dell’inverosimile anche questa versione. La ragazzina è affetta da qualche disturbo, ha una Diagnosi? in caso affermativo, avrà diritto sia ad un’aula a parte, ma una volta superati i problemi comportamentali, anche il diritto di essere integrata pienamente in classe e di vivere un’esistenza serena. Ma non tiriamo in ballo il ‘sistema’ Mascia, la prego, oppure il diritto allo studio (che è sacrosanto e non si tocca, a meno che il bambino non sia davvero un piccolo Jack lo Squartatore in erba, realmente pericoloso per la comunità).Tiriamo piuttosto in ballo un Dirigente ‘desaparecidos’ e pusillanime, come ci racconta Lei Mascia, che non ha il polso e l’autorevolezza per trovare una soluzione idonea e proficua per tutti quanti. Tiriamo in ballo persone qualificate e competenti che dovrebbero mettersi in gioco per studiare strategie per recuperare la ragazzina e riportarla su un comportamento sociale corretto ed accettabile…….ma anche aiutare ed istruire i compagni-e ad aiutarla. E spesso questo NON succede. Spesso le insegnanti vengono lasciate completamente sole (a me è capitato) salvo poi essere usate come capro espiatorio per le magagne più grosse. Ci sono situazioni che neanche una super-laureata o un’insegnante trentennale sarebbero (e sono) in grado di gestire, figuriamoci un’Insegnante che sta cercando di integrarsi nel contesto scolastico….. Bisogna che le Istituzioni preposte non nascondano la testa sotto la sabbia, come gli struzzi, ma siano in GRADO di garantire strumenti adeguati per fronteggiare le EMERGENZE e che le figure di riferimento (tutte) sia per i bambini con particolari problematiche, ma anche per gli altri, si rendano disponibili ad affiancare i docenti, anche durante le situazioni critiche. Allontanare o spostare i bambini come pedine su una scacchiera…….non basta e non risolve nulla!! Mi raccomando, oltre alla rabbia ed all’indignazione…..anche un pò di pietà e comprensione umana servirebbero …ma spesso il pregiudizio ha il sopravvento…. Ex insegnante e madre di un ragazzino con disabilità. Buona serata a tutti.

    1. Io penso che questi bambini vadano accolti e non isolati. Sono i genitori che dovrebbero cambiare atteggiamento. Ma per prima cosa dovrebbero capire che per crescere i figli devono affrontare difficoltà e non diventeranno mai poter adulti consapevoli se qualcuno ha spianato sempre loro la strada. Dopotutto con genitori che hanno bisogno di una legge per non fumare in presenza di un minore, che parcheggiano il macchinone dove caspita vogliono, che guidano mentre telefonano, come dovrebbero imparare il rispetto per gli altri.

  5. Noi abbiamo un problema analogo in classe. Un bimbo affetto dalla patologia ADHD,con un sostegno in classe partito da quest’anno ma purtroppo di ben poche ore. Le maestre stanno provando di tutto per gestire la situazione, ma sono messe spesso a dura prova. Il dirigente scarica su di loro e se ne lava le mani o fa qualcosa se messo alle strette,spesso si nasconde. Il bambino viene tutelato e sono dell’idea che non vada idolato, ma chi conosce questa patologia sa che spesso è dettata dall’istintività e che spesso può sfociare in violenza, e in classe diversi ne hanno già pagato lo scotto sia fisicamente che psicologicamente. Viceversa ai nostri bambini,con la scusante della comprensione e della sicurezza, vengono negati anche i più semplici diritti, E CHI LI TUTELA LORO?

  6. Il problema è che davanti a situazioni come queste si rischia sempre di far passare come normali situazioni di violenza e sbagliate,e io riscontro questo anche in casa perchè ,quando finita la scuola, mia figlia torna a casa e a seconda di come è andata la mattinata lei si mostra aggressiva e nervosa nei confronti della sorella

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