Parto in casa: muore il bimbo. Indagati i genitori

ambulanza-118- foto VaniaIl terzo parto è finito in tragedia. Hanno deciso di fare venire alla luce il loro bambino tra le mura domestiche, proprio come gli altri, che adesso hanno 3 e 4 anni. Stavolta però qualcosa è andato storto e il piccolo non ce l’ha fatta. E’ avvenuto, come riportano i media locali, nella notte fra il 6 e il 7 febbraio a Spirano, in provincia di Bergamo.

I genitori, indagati per “infanticidio in condizioni di abbandono morale e materiale”, hanno dichiarato ai carabinieri di seguire le teorie del chirurgo francese Michel Odent, convinto sostenitore del parto naturale e noto per aver creato, in ambito ospedaliero, la prima “salle souvage”, un ambiente simile a una stanza di casa, una mediazione tra parto in casa e parto medicalizzato in clinica. Particolare non secondario, il medico francese prevede in questi casi la presenza di un’ostetrica “seduta in silenzio, in penombra, magari lavorando a maglia per tranquillizzare la futura mamma”. Una figura d’emergenza che però nel caso della coppia bergamasca era assente. L’autopsia ha poi stabilito che il piccolo aveva aria nei polmoni, probabilmente insufflata dal padre, un 36enne, nel disperato tentativo di rianimazione. Solo i rilievi completi, attesi nelle prossime settimane, potranno stabilire l’esatta responsabilità dei genitori.

Da quanto si è appreso, il parto è stato podalico quindi particolarmente difficile e, quando sono arrivati i soccorsi, il piccolo aveva ancora il cordone ombelicale attaccato ma non c’era proprio più niente da fare. Il parto in casa non è un reato a patto che vengano rispettate determinate condizioni di igiene e di sicurezza.

Secondo una ricerca pubblicata proprio qualche settimana fa dal New England journal of medicine, partorire in casa è comunque più rischioso che farlo in ospedale ma negli Stati Uniti è in crescita il numero delle madri che scelgono la soluzione “home made” soprattutto per evitare un parto indotto o il cesareo. Così il dipartimento di ostetricia e ginecologia dell’Università di Portland si è preso la briga di analizzare ben 80mila gravidanze di mamme e bambini perfettamente sani. Per non ‘inquinare i dati’ sono stati esclusi elementi di rischio materni come l’età o la presenza di diabete, ipertensione i parti gemellari, podalici e prematuri e i bambini con difetti alla nascita. E’ emerso che la mortalità alla nascita ed entro il primo mese è comunque bassa ma per chi ha deciso di partorire in ospedale è pari a 1,8 bambini su mille mentre chi lo ha fatto in casa o in una struttura dove non sono presenti medici ma solo ostetriche si arriva al 3,9.

In questo articolo ci sono 2 commenti

Commenti:

  1. Sono ostetrica presidente della associazione nazionale delle ostetriche che assistono a casa.
    Un parto a casa sicuro è un parto assistito da ostetriche competenti nel domicilio, selezionato in base a diversi criteri oggettivi e soggettivi, che sappiano.lavorare in rete con ospedali di riferimento . Un parto improvvisato o non assistito potrebbe trovarsi di fronte ad emergenze improvvise non facilmente gestibili da mamma e.papà. Il nostro mestiere e il più antico del.mondo: la.donna.che partorisce desidera avere vicino una donna.saggia, non invadente e rispettosa che sappia aiutare lei e il suo bruno in questo viaggio.

  2. Persino il NICE si è espresso a riguardo. ..
    Un parto domiciliare o casa maternita assistito da ostetriche preparate è meno rischioso che se assistito in ospedale …in una gravidanza fisiologica quindi selezionata.
    Non so dove abbia preso queste percentuali. ….

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