Cinque donne morte in gravidanza e con loro i bimbi che portavano in grembo. Tutti sotto le feste di Natale. L’ultimo episodio si è verificato a Brescia, vittima una giovane di 30 anni, già madre di due figli. Numeri che portano a fare qualche riflessione senza cedere all’allarmismo. Per questo i ginecologi invitano alla calma ed evitano di scatenare il panico riportando dati e cifre che inducono ad un esame generale più sereno: “In Italia si partorisce in sicurezza, non bisogna aver paura. Abbiamo alta qualità e uno dei più bassi indici di mortalità materna – dice all’Ansa Paolo Scollo, presidente della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo) -. Siamo in linea con gli standard Ue”.
E allora le cinque morti recenti? Scollo assicura: “E’ un fatto casuale anche se vanno accertate le cause”. Inoltre il medico nega che i decessi siano “legati ai turni per le festività” e sottolinea che gli ospedali dove sono avvenuti rappresentano “punti di alta eccellenza“. Piuttosto, in casi come questi, il presidente dei ginecologi invita a verificare se le partorienti eventuali correlazioni tra i decessi e l’obesità, sia che le donne siano in sovrappeso già prima della gravidanza, sia che abbiano avuto “un incremento ponderale eccessivo, dell’ordine di 30 chili“. Infine un’altra avvertenza considerata fondamentale per partorire in sicurezza: Scollo sottolinea “l’importanza di chiudere punti nascita con meno di 500 parti l’anno”.
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Commenti:
in emiliaromagna per il terrore di perdere le elezioni della prossima primavera non chiuderanno i punti nascita con meno di 500 parti. A loro interessa mantenere il potere anche a scapito della sicurezza dei cittadimi.
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