E’ rimasta sterile dopo il parto cesareo a causa di una terapia antibiotica prescritta in ritardo. Tutta colpa dei medici ma l’Asl non vuole pagare perché considera il risarcimento troppo alto. Tutto, come racconta il Messaggero Veneto, è cominciato nel 2007 quando una donna di Pordenone, allora 35enne, partorì grazie al cesareo dopo essere stata ricoverata e sottoposta a profilassi antibiotica.
Le complicazioni si manifestarono subito dopo a causa di un’infezione contratta proprio durante il parto. Servì un nuovo intervento e l’asportazione dell’utero. La giovane mamma, rimasta sterile, ha successivamente chiesto 150mila euro di danni comprendenti anche quelli del marito che non potrà più avere figli. Il perito del tribunale ha riconosciuto l’errore sanitario: la terapia antibiotica era stata somministrata in ritardo. Tuttavia l’Asl ritiene eccessiva la richiesta della coppia e l’iter legale va avanti.
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