Normalmente gli studenti stranieri sono tenuti ad imparare l’italiano. A Ladispoli, in provincia di Roma, succede anche il contrario: i ragazzini italiani devono parlare anche il romeno. Obbligatoriamente. Si tratta di un’ora alla settimana finanziata dal governo di Bucarest, in accordo con quello italiano e che coinvolge gli istituti “Melone” e “Ladispoli 1” frequentati da 1230 bambini e adolescenti, il 20% dei quali provenienti dall’est Europa.
Il progetto educativo non piace a tutti, anzi, e periodicamente si accendono le polemiche. La tensione è costantemente alta, l’integrazione è a intermittenza e basta un niente per fare esplodere il malumore. Così, come riportano i media locali, qualche giorno fa una lite ‘interculturale’ fra ragazzine delle scuole medie è sfociata in un consiglio straordinario di classe dove fra prof, rappresentanti di classe e genitori è scoppiato il putiferio: un’Italia-Romania fatta di insulti, minacce, spinte, sputi e pure un paio di calci. Una rissa indecorosa dalla quale nessuno è uscito vincitore ma sicuramente a perderci sono state l’integrazione e la tolleranza. Ma, forse, la cosa più triste è che, come recita un film di De Sica senior, i bambini ci guardano. E imparano.
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