La pilota-istruttrice: “Mamme, in macchina non fatevi prendere dal panico”

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Alessandra Neri

Nei corsi che tiene al Centro internazionale di guida sicura di Andrea De Adamich, in provincia di Parma, le capita che qualche mamma alzi la mano per chiedere come ci si deve comportare con i bambini in macchina. Lei, Alessandra Neri, pilota istruttrice di Bertinoro, cerca sempre di consigliare la via di mezzo: siate prudenti ma nemmeno troppo.
Alessandra, come guidano le mamme che trasportano i bimbi in auto?
“Credo ci siano due categorie: quelle troppo preoccupate e apprensive che rischiano di essere d’intralcio alla circolazione perché vanno piano e attraversano insicure e quelle che non si rendono conto di quanti pericoli esistano. Queste ultime sono le stesse che pensano che a loro non possa succedere nulla di grave. Niente di più sbagliato: basta una minima distrazione per farsi davvero male”.
Qual è il consiglio imprescindibile per chi viaggia con dei minori?
“Rispettare la normativa su seggiolini, ovetti e alzatine: a ogni peso e altezza la sua tipologia, non bisogna mai sgarrare. Anche se in certi momenti di fretta o stress può sembrare una scocciatura legare i bambini e sentirli piangere, bisogna chiudere un occhio e armarsi di pazienza. La protezione, sulla strada, è tutto”.
Il bimbo non vuole stare in auto, si lamenta, urla: che si fa?
“Se ci sono le condizioni, consiglio di fermarsi per calmarlo. Altrimenti, bisogna stringere i denti e non innervosirsi: magari mancano pochi minuti all’arrivo e, nel tentativo di distrarlo tirando fuori dalla borsa qualsiasi cosa che pensiamo lo tranquillizzi, rischiamo di fare più danni che altro. Se il bambino è agitato magari si surriscalda ancora di più e inizia a lanciare oggetti, scalpitare, gridare più forte”.
I viaggi lunghi sono spesso un problema per i genitori: esiste una formula magica?
“No ma consiglio sempre che un genitore si metta dietro con il bambino e che le provi tutte per distrarlo: canzoncine, giocattoli, anche videgiochi e tablet. Una volta non c’erano e magari il bimbo, al primo pianto, veniva sganciato dalle cinture e lasciato in libertà nel sedile posteriore. Non dico di tenere tre ore un bambino davanti all’Ipad ma questi dispositivi oggi esistono, sfruttiamoli anche in questo senso: la sicurezza non è mai abbastanza. Anche solo un lieve tamponamento può diventare una tragedia se il bimbo è libero nell’abitacolo”.
Ale Neri 01Durante l’estate sono stati all’ordine del giorno i casi di cronaca di bambini dimenticati in auto dai genitori. Che cosa pensa dei dispositivi nati per avvisarci della presenza del bimbo?
“Di fronte a casi così tragici non bisogna mai essere colpevolisti. Se succedono, significa che un problema c’è e va quindi affrontato. La App che avvisa che il bambino c’è sembra una soluzione estrema e un’assurdità. Ma se serve a prevenire, ben venga”.

www.alessandraneri.it

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Commenti:

  1. Forse la fretta, forse i pensieri che angustiano ogni adulto, hanno distratto migliaia di genitori in tutto il mondo causando immani tragedie e lo stillicidio dei bimbi dimenticati nei veicoli.
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