Fu uccisa da un’auto in luna di miele: condanna esemplare

Quarantadue anni di carcere. Come minimo, ma c’è anche la possibilità che la pena arrivi fino all’ergastolo. Una sentenza esemplare che stride con certe decisioni della giustizia italiana in casi analoghi. Lo spacciatore 39enne Nathan Campbell è stato riconosciuto colpevole di omicidio di secondo grado preterintenzionale e condannato dalla Corte suprema di Los Angeles per aver travolto e ucciso il 3 agosto 2013 Alice Gruppioni, imprenditrice di Bologna in viaggio di nozze con il marito.

Il fatto avvenne sul lungomare di Venice Beach quando l’auto dell’assassino piombò, come impazzita, su un capannello di persone. La donna venne investita e trascinata per alcuni metri sotto gli occhi del marito, il cesenate Christian Casadei, e morì sul colpo tra le sue braccia. Altre 17 persone restarono ferite.

In seguito si è saputo che si trattava di un regolamento di conti tra tossicodipendenti: Campbell voleva investire un altro spacciatore che lo aveva raggirato. Nell’imminenza del giudizio Campbell ha chiesto clemenza ma, a parere della corte californiana, “non ha dimostrato di riconoscere a sufficienza il livello di responsabilità per il crimine commesso”. Così per i prossimi 42 anni rifletterà sulle sue malefatte in prigione. Tuttavia, secondo le leggi californiane l’uomo potrebbe anche non uscire mai più e, di fatto, la pena si tramuterebbe in ergastolo. E pensare che in Italia non pochi di coloro che hanno ucciso innocenti alla guida di auto lanciate a tutta velocità, sono a piede libero dopo pochi anni. E ancora alla guida.

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Commenti:

  1. Venite ad ammazzare la gente in Italia, non negli USA !
    In un paio di mesi potrete tornare ad investire ed uccidere tranquillamente anche se guidate ubriachi, fatti, senza patente e senza assicurazione !

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