Insegnanti di danza: “Genitori, chiedete le certificazioni”. E parte la petizione

danza, danza classica, ballerinaUna “questione incivile”, una “anomalia tutta italiana”. Rosanna Pasi ha quasi raggiunto le 500 firme su Change.org. La sua petizione per chiedere che gli insegnanti di danza siano certificati ha fatto breccia nelle teste di genitori, maestri, colleghi. E lei, presidente della Federazione Nazionale Associazioni Scuole di Danza (FNASD) che ha sede a Castel Bolognese, è motivata più che mai a far valere le proprie istanze a tutela di bambini e famiglie, a costo di andare a parlare, a uno a uno, con i sindaci dello stivale. Perché quando ha bussato alle porte del Ministero dell’istruzione (firmatario, tra l’altro, del protocollo d’intesa che fa da cornice al suo progetto nazionale “Leggere per ballare”), le hanno detto che il problema non li riguarda. Idem hanno fatto dal Ministero della cultura. Ma a Faenza, dove vive, ha trovato sensibilità: “Un assessore mi ha confermato di essere preoccupato. Seicento tra bambine e bambini, in città, frequentano scuole di danza. Ma lui non sa chi operi lì dentro: non certo perché non lo voglia sapere ma perché non è dato sapere”.

Alle competenze e alle certificazioni, Rosanna Pasi tiene prima di tutto per una questione di salute e sicurezza dei minori: “Un dovere di chi insegna è essere abilitato, un diritto di chi apprende avere insegnanti certificati”. Secondo la presidente, in pensione dalla scuola “istituzionale” e appassionata del linguaggio del teatro e della danza (una delle sue innovazioni, quando si è messa a occuparsi di cultura, è avere inserito la danza nel teatro ragazzi), a tutti si chiedono attestati, tranne a chi apre scuole di danza o opera al loro interno: “Se voglio aprire una lavanderia mi si chiedono centinaia di ore di corso professionale. Idem se voglio fare tatuaggi. E agli insegnanti di danza, che hanno a che fare con il corpo di bambini in fase di sviluppo, il nulla totale”. Qualche giorno fa la presidente ha ricevuto una telefonata dalla Lombardia. Era un’insegnante russa intenzionata ad aprire una scuola di danza nella città in cui vive: “Dal Comune le hanno detto di rivolgersi all’Asl. Nessuno le ha chiesto che competenze ha”.

rosanna pasi
Rosanna Pasi

Nonostante il vuoto normativo, Rosanna Pasi ogni anno vede aprire nuove scuole: “Si moltiplicano, si clonano. A me piacerebbe vederne sempre di più, ci mancherebbe. Ma con molte più certezze rispetto ai titoli di chi ci lavora. Purtroppo le famiglie spesso non sono al corrente di questa voragine: sono convinte che tutti gli insegnanti di danza siano certificati. Ma capita che abbiano frequentato solo dei corsi organizzati da chissà chi. In Italia l’unica istituzione che abilita è l’Accademia nazionale di danza di Roma. Senza contare che non esiste un albo, come avviene per avvocati e psicologi”.

Sul tema della professionalità, Rosanna parla anche da mamma di due figlie ormai grandi e da nonna: “Ho scoperto la danza grazie a Maria Rosa Brunati, che insegnava ginnastica a Fognano, dove fui mandata a studiare. Il bello era capire quanto il corpo fosse un mezzo di espressione al pari di altri. Con lei si ragionava con il fisico. Da allora non ho mai smesso di credere all’importanza della formazione”.

La petizione si firma qui

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