L’outdoor education o educazione all’aperto, alla quale Romagna Mamma ha dedicato numerosi approfondimenti (come l’intervista al professore Roberto Farnè), diventa oggetto delle linee guida “Per restituire la natura ai bambini” approvate dalla giunta del Comune di Bologna per modificare l’allestimento degli spazi esterni dei servizi educativi e scolastici 0-6 anni, per valorizzare le attività all’aria aperta e a stretto contatto con l’ambiente.
Da tempo, tre diversi settori del Comune (Area educazione e formazione, Ambiente ed energia e Istituzione educazione e scuola) lavorano alla stesura di indicazioni e suggerimenti sul tema, con il supporto tecnico della fondazione Villa Ghigi. Il risultato, approvato anche dall’Ausl, è un opuscolo che raccoglie una serie di interventi semplici e poco costosi, molti dei quali sono già stati realizzati in esperienze precedenti. Si tratta, ad esempio, di esplorazioni in aree verdi in collina, di familiarizzazione con gli animali e con la terra, dell’uso di materiali come tronchi e rami per sedersi e giocare. Interventi che dovranno essere suggeriti e indicati da
Quella che si annuncia, insomma, è una svolta nella gestione del verde scolastico: alcune aree saranno gestite direttamente da Villa Ghigi, altre verranno ripensate. Roberto Diolaiti, direttore del settore Ambiente del Comune, ha detto a Emilia-Romagna Sociale che quelli della sua generazione sono cresciuti sbucciandosi le ginocchia e sporcandosi di fango. Ora bisogna, insomma, tornare al passato.
L’assessore all’Ambiente Patrizia Gabellini, ha spiegato che per affermare un nuovo modo di porsi davanti alla natura è importante lavorare sui bambini: la confidenza con la terra, i fiori, i frutti e gli animali si apprende nei primi anni di vita. Il passaggio successivo sarà coinvolgere la famiglie.
In questo articolo ci sono 0 commenti
Commenta