Vent’anni di lavoro, esperienza, rapporti con le famiglie. Vent’anni, si potrebbe dire, di qualità. Che oggi vanno in fumo perché a decidere sulla gestione dei servizi alla persona sono le gare d’appalto. Francesca Battistini, presidente della cooperativa Progetto Crescita che da sempre, sul territorio comunale di Ravenna, gestisce i servizi di pre e pos-scuola nelle primarie statali (oltre che la vigilanza sul trasporto scolastico), non punta il dito contro nessuno.
Il fatto di aver perso la gara tramite cui la sua cooperativa si aspettava di vedersi rinnovare, a partire da settembre, il contratto in scadenza a fine giugno (che sarà invece firmato con una cooperativa di Alessandria), le ha lasciato però l’amaro in bocca: “La procedura si è svolta in maniera assolutamente regolare, non c’è che dire. Il punto è che ci siamo classificati terzi con uno scarto di neanche un euro tra quello che offrivamo noi e quello che offrivano i primi due soggetti della graduatoria. Abbiamo educatori che lavorano con noi da decenni, abbiamo dipendenti che hanno maturato fino a cinque scatti di anzianità. Avere una storia professionale significa necessariamente avere dei costi del lavoro da sostenere, impossibili da abbattere o eliminare”.
Che il caso sia stato molto sentito in città lo hanno dimostrato i genitori, che hanno lanciato una raccolta firme diventata petizione: “I bambini non meritano di perdere figure di riferimento perché ha prevalso la logica dell’offerta economica più vantaggiosa”, si legge tra le tante motivazioni sottoposte al sindaco. Una mobilitazione, quella delle famiglie, che ha stupito non poco la presidente di Progetto Crescita e il suo staff e che si è potuta toccare con mano anche alla festa di “addio” organizzata mercoledì scorso ai Giardini Pubblici: “Non ce l’aspettavamo, si tratta di una importante attestazione di fiducia e stima per il lavoro fatto fino a oggi”. Peccato che per quei cinquanta educatori che stanno lavorando – ancora per qualche settimana – ai due servizi in questione, si apre un grande punto interrogativo: “Per noi perdere un appalto non significa solo perdere una parte di fatturato ma dover anche riflettere su come collocare il personale. Ci piacerebbe che a Ravenna si aprisse un dibattito sul fatto che sia giusto o meno che l’affidamento dei servizi come un pre o post-scuola avvenga tramite bando di gara”.
Intanto i sindacati hanno organizzato per giovedì 4 giugno alle 18,20 in piazza del Popolo un flash mob per accendere i riflettori proprio su questa procedura: Progetto Crescita ci sarà. E hanno promesso di partecipare anche parecchi genitori da diverse scuole: “Torre” e “Morelli”, tra le molte. Del resto i bambini “colpiti” dal cambiamento sono almeno 700.
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