Mezzora il primo giorno, tre quarti d’ora il secondo. La mamma che esce un attimo e ritorna, il papà che osserva suo figlio dall’angolino. La pappa dopo una settimana, la nanna dopo due. L’inserimento al nido ha avuto sempre come pilastro la gradualità. Ma siamo sicuri che il segreto stia nel fare piano, nel fare poco a poco? Valeria Zoffoli è la titolare del primo nido privato di Cesena, “L’isola di Peter Pan”, che è anche stato il primo ad ottenere la convenzione con il Comune. Era il 1997. Da gennaio ha lanciato un esperimento: proporre un modello d’inserimento nuovo, lampo, sul modello svedese.
Per farlo, non si è affidata al caso: ha cercato informazioni, ha studiato quello che ha trovato, ha provato ad approfondire. Ma di documentazione, se si escludono i racconti di alcuni genitori sui blog, ce n’è ben poca. Così ha deciso di partecipare al progetto Moving Generation, che le ha consentito di mandare un’educatrice tirocinante in Svezia per toccare con mano l’inserimento veloce e capirne pro e contro. In attesa del riscontro, però, dall’inizio dell’anno ha proposto ai genitori dei nuovi bambini di provarlo: “I due inserimenti di gennaio e i due di marzo sono stati realizzati nel giro di tre giorni”.
Il funzionamento è semplice: per tre giorni il bambino resta al nido dalle 9,30 alle 15,30 con un genitore, che rimane sempre la figura di riferimento nel cambio, nel gioco, nel momento della pappa e della nanna. Insieme, insomma, il piccolo e la mamma (o il papà) conoscono il nuovo ambiente, familiarizzano con le educatrici e i compagni, si adattano ai nuovi ritmi senza che i propri vengano sconvolti. Il quarto giorno il genitore accompagna il bimbo al nido, lo saluta e va via. Un modello comunque flessibile, che tiene conto anche dei ritmi dei suoi protagonisti: “Per uno dei quattro bimbi che l’hanno provato – spiega la titolare – il quarto giorno abbiamo fatto venire la mamma per il momento dell’addormentamento, perché allattandolo ancora aveva paura che andasse in crisi. Cosa che non è successa: il bimbo si è addormentato e la mamma è rimasta a chiacchierare con un’educatrice”.
I risultati, anche se non statistici, per ora sono sorprendenti: “In tutti e quattro i casi l’inserimento veloce ha funzionato. Tanto che a fine maggio, per la Svezia, partirà anche la nostra coordinatrice Fabiola Tinessa. Intanto tornerà indietro la tirocinante, che ci darà informazioni ancor più dettagliate. Da settembre, in ogni caso, continueremo a proporre l’inserimento veloce ai genitori, che saranno liberi di sceglierlo o meno”. Anche il Comune di Cesena è stato avvisato della sperimentazione, alla quale ha dato via libera.
I vantaggi sono anche sul fronte organizzativo, almeno per le famiglie: gli inserimenti classici richiedono infatti ai genitori ferie e permessi lavorativi non sempre facili da ottenere e gestire. Per un nido, invece, non c’è vantaggio economico né logistico, anzi: “Per noi significa avere le educatrici full time da subito e dover provvedere fin dall’inizio ai pasti. Ma crediamo che sia una opportunità migliore per i bimbi e per i loro genitori”.
Oggi dalle 17 alle 19, durante l’open day del servizio, verranno fornite informazioni anche sulla nuova pratica.
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